sabato 06 Settembre 2025

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NORME PER L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA ECONOMICA: L’ANIA APPROVA

Dario Focarelli, direttore generale dell’Ania è intervenuto presso la 7a commissione del Senato per fare sentire la voce delle compagnie in merito al Ddl S. 1196.
 

Dario Focarelli«Le finalità del Ddl S. 1196 in merito a interventi organici volti a sviluppare la pratica educativa della cittadinanza economica sia in età scolare, sia in età adulta sono certamente condivise dal settore assicurativo». Lo ha detto nei giorni scorsi Dario Focarelli (nella foto), direttore generale dell’Ania, nel corso di un’audizione tenuta presso la 7a commissione del Senato (Istruzione pubblica, beni culturali).

«La trasversalità delle competenze interessate dalle attività del previsto Comitato di cui all’articolo 1», ha fatto presente Focarelli, «renderebbero opportuno prevedere una sua estensione ai rappresentanti dei principali settori economici, tra i quali una specifica rappresentanza del settore assicurativo, in funzione della rilevanza che i temi assicurativi e previdenziali hanno nella nostra società. Passando all’articolo 2, la definizione di un programma formativo di educazione alla cittadinanza economica rivolto ai giovani, che verrà sviluppato sotto la regia del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, appare un utile passo per consolidare l’ingresso delle tematiche economiche in maniera capillare all’interno dei vari percorsi formativi e curricolari».

Per quanto riguarda il programma educativo e le competenze previste per il nucleo di ricerca che ne assicurerà l’attuazione, «appare importante inserire in maniera esplicita, accanto alle competenze economiche, educative e finanziarie, anche quelle previdenziali e assicurative: pianificare il proprio futuro, gestire e prevenire i rischi, a partire dai propri comportamenti e atteggiamenti, sono competenze importanti per cittadini all’inizio del proprio percorso di vita».

Infine, per quanto concerne l’educazione alla cittadinanza economica per gli adulti, prevista dall’articolo 3, per Focarelli «appare appropriato individuare come destinatari prioritari di programmi educativi alcune fasce di popolazione deboli ed escluse dal mercato del lavoro».

Il direttore generale dell’Ania ha invece definito «eccessivamente riduttiva la finalità di tale programma, concentrata sulla riduzione degli elementi di vulnerabilità alle truffe e ai comportamenti economicamente rischiosi. Sarebbe invece opportuno allargare il programma anche a iniziative di formazione verso attività che aiutino gli appartenenti a tali fasce a uscire dalla loro condizione di debolezza, come ad esempio la pianificazione e realizzazione di semplici business plan o del budget familiare, o programmi di aggiornamento professionale». Quanto previsto dal Ddl 1196 rappresenta «un intervento utile nelle finalità e appropriato nelle azioni prefigurate», ha concluso Focarelli. (fs)

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