La rivisitazione in termini di stime, target e valutazioni è una conseguenza delle evoluzioni degli ultimi mesi, inclusa la vicenda della sottrazione di Titoli di Stato comunicata al mercato lo scorso 30 marzo.

Nei giorni scorsi, Net Insurance spa ha aggiornato, con l’approvazione da parte del consiglio di amministrazione della compagnia, il piano industriale 2019 – 2023. In particolare, il nuovo piano è stato aggiornato in termini di stime, target e valutazioni alla luce delle evoluzioni degli ultimi mesi, inclusa la vicenda della sottrazione di Titoli di Stato comunicata al mercato lo scorso 30 marzo.
Nel piano vengono confermate la missione industriale e il business model apportati da Archimede, articolato in quattro pilastri strategici: valorizzazione del business della cessione del quinto; sviluppo della bancassicurazione danni e protezione; sviluppo del canale broker retail danni; attivazione delle piattaforme digitali.
Nei primi mesi di attività, secondo quanto ha fatto sapere Net Insurance, sono stati “messi al lavoro” alcuni fattori abilitanti destinati a sostenere la crescita del business secondo questo modello e cioè il livello di patrimonializzazione, che muove da un dato del 163% a fine 2018 (post frode); la squadra di management, completamente nuova; investimenti mirati sull’architettura tecnologica target; brand awareness.
Secondo quanto si legge in una nota, le singole aree di business dovranno contribuire al raggiungimento dei target complessivi secondo queste modalità: «la cessione del quinto crescerà moderatamente nei volumi, consolidando i livelli di redditività tecnica già raggiunti; la bancassicurazione vedrà la messa a regime delle partnership annunciate, in un mercato unanimemente previsto in decisa crescita e profittevole; l’area broker, di minor impatto quantitativo, si focalizzerà sul segmento retail e su alcuni prodotti ben identificati; infine il mondo digital, con la funzione di realizzare prodotti, servizi, strumenti da mettere a disposizione degli altri canali, ma anche con l’aspirazione di essere un partner di elezione per le piattaforme digitali».
Per quanto concerne l’area investimenti è stata identificata un’asset allocation target diversificata, incentrata su corporate bond e, in generale, su attivi legati al rischio credito, con limitata esposizione agli asset governativi italiani.
«I target definiti», ha evidenziato Net Insurance, «non includono prudenzialmente alcuna ipotesi di recupero delle somme sottratte, ancorché le valutazioni dello stato dei fatti a oggi consentano nel complesso di stimare in un range di almeno 15/ 20 milioni di euro il valore atteso dal recupero».
Sulla base di questi presupposti sono stati identificati questi target quantitativi: i premi passeranno dai 62 milioni di euro del 2018 agli 83 milioni del 2019 per arrivare a 170 milioni nel 2023, con una crescita media annua nell’arco di piano pari al 22%; le spese operative complessive, pari a circa 15 milioni nel 2018, arriveranno nell’arco di piano a oltre 23 milioni di euro; il risultato tecnico netto (sostenuto da un combined ratio che scenderà gradualmente dall’88% atteso per fine 2019 all’81% del 2023, per effetto della qualità tecnica dei prodotti di bancassicurazione e della progressiva riduzione dell’incidenza delle spese sui premi) è previsto attestarsi poco oltre i 19 milioni di euro nel 2023; l’utile netto, dal livello di circa 4 milioni di euro di fine 2018 toccherà gli 11 milioni nel 2021 per salire a 17 milioni nel 2023, per un Roe che a regime sarà in area 20%.

Il dato di Solvency Ratio si attesterà progressivamente in area 170%/ 180%. Nell’ipotesi di un recupero pari al 50% delle somme distratte, il Solvency si riporterà attorno al 200%.
«Dopo l’annuncio della frode», ha dichiarato Andrea Battista, amministratore delegato di Net Insurance, «abbiamo reagito con velocità, determinazione e con un approccio a 360 gradi, costruendo così anche solide fondamenta per la rivisitazione del piano industriale. Il business ha dimostrato in questi mesi di crescere anche in condizioni perturbate e, nonostante tutto, lo sviluppo delle attività è al momento oggettivamente in linea con le migliori aspettative. Su questa evidenza e sulla consapevolezza del potenziale ora disponibile, acquisita anche grazie ai nuovi accordi distributivi, abbiamo rivisitato e aggiornato il nostro piano che presenta target sfidanti ma assolutamente credibili, non dissimili dagli obiettivi a suo tempo definiti da Archimede».
Fabio Sgroi
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