mercoledì 15 Ottobre 2025

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NESSUN ACCORDO SULLA BREXIT? ECCO COSA SUCCEDE ALLE COMPAGNIE CON SEDE LEGALE NEL REGNO UNITO

Ancora tre mesi e poi si concluderanno i negoziati tra Regno Unito e Unione Europea. L’Ivass delinea lo scenario nel caso…

Il prossimo 29 marzo si concluderanno i negoziati tra il Regno Unito e l’Unione Europea per un accordo volto a definire le modalità del recesso. Tra gli scenari possibili, ha ricordato una nota dell’Ivass, ci sono sia la definizione di una intesa con cui saranno stabilite le linee per la gestione dei futuri rapporti tra le parti, sia una chiusura delle trattative senza alcuna intesa.

L’istituto di vigilanza si è soffermato sulla eventualità di quest’ultima ipotesi, e cioè se non si dovesse raggiungere alcun accordo. In questo caso, le imprese di assicurazione che hanno sede legale nel Regno Unito diventerebbero, a partire dalla data di conclusione della procedura di recesso, imprese extra-Ue a tutti gli effetti, perdendo la possibilità di esercitare l’attività assicurativa in Italia secondo il diritto dell’Unione Europea.

Nel dettaglio, ha ricordato l’Ivass, perderebbero: la libertà di stabilimento, cioè la possibilità di insediare in Italia una sede stabile senza alcuna autorizzazione da parte dello Stato Italiano; la libertà di prestazione di servizi, cioè la possibilità di svolgere l’attività assicurativa in Italia senza avervi costituito una sede stabile.

I contratti assicurativi già stipulati resterebbero validi, ma gli assicurati italiani non potrebbero più avvalersi dei benefici e delle garanzie previste dalla normativa comunitaria, tra cui il mutuo riconoscimento dei sistemi di autorizzazione e controllo delle compagnie di assicurazione tra autorità di vigilanza europee.

Questo significa che in caso di reclamo gli assicurati italiani dovrebbero rivolgersi direttamente all’impresa di assicurazione inglese e/o al competente organismo inglese e non più all’Ivass, essendo venuti meno i rapporti di collaborazione che sono stati stabiliti tra le autorità di vigilanza dell’Unione Europea.

Fabio Sgroi

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