Secondo un recente report di Atradius, in Italia l’incremento delle insolvenze e dei fallimenti di imprese dovrebbe essere del 4%. E nel 2022 le cose non andranno meglio…
In questa ultima parte del 2021 ci si attende una crescita cumulativa di insolvenze e fallimenti aziendali in Italia (+4%), con un trend in salita atteso anche per il 2022. Queste, in sintesi, le previsioni sull’andamento dei default aziendali nel nostro Paese per i prossimi mesi, delineate nel recente report economico/settoriale dedicato all’Italia da Atradius, società attiva a livello mondiale nei settori dell’assicurazione del credito, fideiussione assicurative e recupero crediti.
In particolare, nel settore automobilistico rimangono «sotto pressione liquidità e flussi di cassa delle aziende, con ripercussioni negative sul rischio di credito commerciale. Modesta la performance attesa a causa degli impatti negativi della crisi pandemica». Nel chimico/farmaceutico, l’incremento della produzione conferma il «buon andamento del comparto in cui il rischio di credito commerciale si mantiene su livelli modesti. Migliorano sensibilmente» i risultati del comparto ingegneria meccanica, la cui ripresa «sembra essere trainata dalla realizzazione di progetti di respiro internazionale a cui partecipano aziende italiane del comparto. Modesta» la ripresa del settore metallurgico, mentre la performance del settore delle costruzioni è «ancora scarsa e il rischio di credito alto». Fanalino di coda il settore dei servizi, «il più colpito dalle misure di contenimento del virus varate a seguito della pandemia. Una debole ripresa è prevista per il 2021, mentre si potrà parlare di un ritorno al pieno regime solo a fine 2022». (fs)
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