Il vice direttore generale di Groupama Assicurazioni si dice convinto che i principali mutamenti del settore assicurativo riguarderanno altri aspetti, non certamente quello legato agli agenti. E il loro adattamento al mercato dipenderà dagli investimenti delle compagnie nei confronti delle reti.
«Non credo che il modello distributivo agenziale italiano subirà cambiamenti importanti da qui a 10-15 anni. Sicuramente il settore assicurativo nel suo complesso andrà incontro a mutamenti molto più significativi, ma non riguarderanno la struttura di distribuzione in Italia che si basa sugli agenti». Lo ha detto Yuri Narozniak (nella foto), vice direttore generale di Groupama Assicurazioni, partecipando al convegno Le nuove assicurazioni, tra distribuzione e redditività, che si è svolto lunedì scorso a Milano.
«La quota degli agenti, negli ultimi 10 anni, è diminuita leggermente, ma sostanzialmente è rimasta stabile se facciamo un paragone con l’evoluzione della distribuzione del mercato italiano rispetto ad altri mercati che si sono sviluppati in Europa o fuori l’Europa», ha sottolineato Narozniak. Il modello, quindi tiene. «Ma è un fatto di resistenza o di resilienza, rispetto a quello che sta accadendo al mercato?», si è chiesto il vice direttore generale di Groupama: «A mio parere è più un discorso di resilienza: sono convinto che il modello agenziale possa adattarsi al cambiamento nella misura in cui le compagnie saranno in grado di investire sulle reti. È quello che Groupama sta facendo, anche in considerazione del fatto che il 97% del nostro giro di affari nei danni e quasi il 55% nel vita proviene dal canale agenziale».
Narozniak ha posto l’attenzione anche su altri due aspetti: il mercato non auto e il processo di gestione dei sinistri.
Sul primo punto ha rimarcato il fatto che «rispetto a dieci anni fa non si sono compiuti passi in avanti e questo potrebbe essere visto come un fallimento strategico del mercato nel suo insieme. Dimostra», ha detto Narozniak, «che il mercato è “drogato” di auto e che il modello di servizio al cliente ha mostrato una certa debolezza. Allo stesso tempo, però, questo comparto presenta una grande opportunità. La riduzione del premio medio della Rc auto, insieme con l’aumento dell’assicurabilità dei rischi non auto, offre grandi possibilità».
Sulla gestione dei sinistri la compagnia sta investendo molto, ha sottolineato Narozniak. «In Italia, Groupama è molto esposta nel centro – sud Italia e ciò porta vantaggi, perché abbiamo margini nell’auto, ma anche svantaggi, in quanto il portafoglio clienti del sud è più volatile di quello del nord. E poi il costo medio dei sinistri. Anche se al sud è superiore, la nostra compagnia sta investendo affinché la presenza, e la quota di mercato, in questa area diventi per noi un fattore di forza e non di debolezza».
Infine il riferimento a CapsAuto per quanto riguarda la gestione dei sinistri. «Abbiamo un modello messo in piedi da Groupama in Francia, attraverso la società CapsAuto, che gestisce circa 7 milioni di contratti nel territorio francese mediante una rete di un migliaio di carrozzerie. È un modello vincente che ci ha portato a risparmi ricorrenti sul costo dei sinistri e a un apprezzamentio generale da parte dei nostri clienti. A oggi non pensiamo di creare una filiale CapsAuto in italia, del resto stiamo parlando di un modello che in Francia è stato costruito nell’arco di 10 anni…».
Fabio Sgroi
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