sabato 25 Ottobre 2025

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MOSSINO: «AUA? UN VANTAGGIO METTER A FATTOR COMUNE ESPERIENZE E COMPETENZE DIVERSE. E CAMBIA ANCHE IL PESO POLITICO». SUL GASAI…

Il presidente del Gruppo agenti Sai dice la sua sulla nascita della rappresentanza unitaria degli agenti UnipolSai e non solo.  

Jean François Mossino

«La nascita di un unico grande gruppo agenti all’interno di UnipolSai assume un significato politico, progettuale e prospettico molto importante. Il gruppo assicurativo con cui operiamo ha uniformato i mandati, sul piano economico e normativo, instaurando con la rete agenziale un’unica relazione, senza distinzioni legate alle origini, senza differenziare la propria politica commerciale o  l’indirizzo strategico. È pertanto opportuno e utile che gli agenti si organizzino per costituire una sola rappresentanza, unitaria». È il pensiero di Jean François Mossino, presidente del Gruppo agenti Sai e co-presidente della “nuova” Agenti UnipolSai Associati.

«Gli agenti UnipolSai», dice a Tuttointermediari.it, «hanno creato il contesto che impone di confrontarsi per ricercare una sintesi comune, portando il dibattito all’interno di un perimetro democraticamente definito, evitando che ogni singola rappresentanza prenda proprie posizioni di parte, che non apportano benefici collettivi e sistemici».

Per questa ragione un’unica rappresentanza assume un peso politico «differente, disponendo peraltro di un maggior numero di risorse per affrontare le sfide del cambiamento, normativo e di mercato. Ad esempio è un grande vantaggio il fatto di poter mettere a fattor comune un maggior numero di esperienze e attingere a competenze differenziate per poter ripartire impegnativi incarichi di ricerca, di presidio o negoziazione. Non ultimo i dirigenti di oggi hanno il dovere di far evolvere la rappresentanza e passare il testimone della conduzione  a giovani leve, che sono sempre meno condizionate dalle vicende del passato e sono invece sempre più focalizzate sulle soluzioni concrete da ricercare e adottare per sviluppare il ruolo di agenti nei prossimi anni», sostiene Mossino. «Quando ci si confronta sul ruolo che dovrà avere l’agenzia nel mondo che ci aspetta (per non dire in quello che già stiamo vivendo), così da poter rispondere alla trasformazione radicale dei  consumi (non solo assicurativi) e al cambio di approccio dei consumatori, non si avvertono significative differenze o particolari vantaggi competitivi tra le diverse sigle di rappresentanza».

Come è stato, lato Ga Sai, il percorso che ha portato alla decisione di unirsi agli altri Gaa? E’ stato facile o difficile? «La decisione è maturata in previsione e in conseguenza di eventi, che si sono avvicendati nel tempo», risponde Mossino. «Sin dal congresso del 2015 il Gruppo agenti Sai si era impegnato ad avviare un percorso federativo tra le rappresentanze degli agenti UnipolSai. Un primo passo fu fatto proprio nell’autunno di quell’anno. Nel 2016 c’è stata un’evoluzione che ha visto attivi promotori tutti i gruppi agenti e le associazioni del mondo UnipolSai. Attraversati e superati degli inevitabili momenti di difficoltà è prevalso il buon senso, la volontà comune di costruire un valore superiore alle debolezze umane, con senso di responsabilità. Gli organi statutari e gli associati delle diverse rappresentanze hanno dato un importante contributo e un forte impulso al conseguimento di questo risultato».

E veniamo al Gruppo agenti Sai, che è nato il 17 gennaio del 1965. Cosa farà adesso? «Oggi il gruppo continua a esistere», precisa Mossino, «ma l’ultimo congresso ha deliberato che non possa più esercitare la rappresentanza politica, affidata ad Aua. Potrà continuare a fare attività utili ai propri associati, senza entrare in concorrenza o contrasto con Aua e le varie società di servizi, sino a che non avrà esaurito le proprie riserve patrimoniali. In quella occasione si delibererà lo scioglimento. Non è stato fissato un tempo ma non saranno tempi lunghi».

E le società di servizi annesse? «Sono un valore e hanno sinora prodotto attività e strumenti importanti. Nessuno ha intenzione di disperdere quanto è invece utile mettere a fattor comune, a beneficio di Aua e dei suoi associati», risponde Mossino. «Prima dei congressi c’è stata una intesa tra le rappresentanze politiche e queste società, affinché dopo l’adesione ad Aua si valutasse tutti insieme come armonizzare le attività di tali società, farle operare possibilmente in sinergia complementare tra di loro. Non è escluso che si possa anche addivenire a semplificazioni laddove è coerente farlo e, soprattutto, dove ci sono le condizioni economiche e industriali per poterlo fare».

Fabio Sgroi

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