L’avvocato Gianluigi Malandrino, consulente legale del Sindacato nazionale agenti, recentemente è ritornato sull’argomento, affermando che…

Il tema su monomandato e plurimandato è sempre di attualità. Fino a quando resterà una scelta libera da parte dell’agente è destinato a non tramontare mai e se negli ultimi anni, in un certo senso, è stato un po’ accantonato nei dibattiti è solo perché altri argomenti (digitalizzazione su tutti) hanno preso il sopravvento. A rimettere sul piatto la questione monomandato – plurimandato in chiave tutela degli interessi del cliente ci ha pensato l’avvocato Gianluigi Malandrino, consulente legale del Sindacato nazionale agenti, in occasione della recente presentazione del codice etico e deontologico dello Sna.
«Perché una professione, un’attività imprenditoriale si possa svolgere con la doverosa attenzione agli interessi dell’utente e quindi anche dalla parte del consumatore è necessario che chi la esercita goda di un livello di imparzialità che gli consenta evidentemente di proporre al cliente il prodotto adeguato, quello coerente rispetto alle sue esigenze», ha affermato Malandrino.
«Questa lotta per l’imparzialità, che la categoria degli agenti ha condotto oramai da più di 15 anni, dimostra quanto sia diffusa nella categoria l’esigenza di far valere le ragioni dei clienti. È una battaglia di principio per poter dare un’offerta giusta, corretta e imparziale. Per fare ciò», ha sottolineato l’avvocato, «bisogna in qualche maniera allontanarsi dall’esclusiva. Io non voglio dire che l’esclusiva non consenta l’imparzialità perché questo ovviamente sarebbe troppo, visto che ormai le grandi imprese di assicurazioni propongono una offerta molto variegata, nell’ambito della quale un agente competente e capace può certamente fare una scelta professionale anche rimanendo all’interno dei prodotti di una sola impresa; però non c’è dubbio che quando l’obiettivo deve essere quello di tutelare l’utente attraverso una scelta plurima, mediante una scelta imparziale, più prodotti si hanno da offrire, e tutto sommato meglio è. A condizione ovviamente che di questi prodotti si abbia adeguata competenza, adeguata conoscenza, ma su questo fronte in questi ultimi anni si è lavorato molto».
Malandrino ha ricordato come l’agente assicurativo viva, di fatto, «tra l’incudine e il martello, dove il martello probabilmente è l’impresa o le imprese proponenti e l’incudine sono i clienti con le loro esigenze. Non è una posizione sempre agevole questa, anche perché oggi come oggi l’agente risponde non solo al contratto che ha stipulato con la compagnia assicuratrice, ma deve rispondere e rispettare una serie abbastanza complessa di norme, come quelle per le quali deve fornire prodotti coerenti, deve preoccuparsi dell’adeguatezza dei prodotti che offre ai propri clienti, e anche preoccuparsi di non incorrere in responsabilità che non sono solo le responsabilità tradizionali nei confronti della proponente. Sono anche le responsabilità nei confronti dei clienti se il prodotto che viene fornito loro non è corretto, coerente o è sbagliato».
Fabio Sgroi
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