All’assemblea annuale dell’Ania, il presidente dell’istituto di vigilanza ha fatto un riferimento a questo tema. «Abbiamo aperto un confronto con le compagnie coinvolte».
Una questione «non irrilevante». Così Luigi Federico Signorini, presidente dell’Ivass, ha definito ieri, nel corso del suo intervento all’assemblea annuale dell’Ania (nella foto), il tema riferito ai casi di inserimento nei contratti danni (in particolare nel comparto dei rischi property) di clausole che «attribuiscono alla compagnia la facoltà di modificare unilateralmente le condizioni durante la vigenza del contratto, ovvero al momento di un tacito rinnovo».
Signorini ha inserito anche questo argomento nella sua relazione. Una questione, ha precisato, di cui l’istituto di vigilanza ha preso atto «a seguito delle segnalazioni di associazioni rappresentative di agenti e broker».
Signorini ha fatto sapere di aver «aperto un confronto con le compagnie coinvolte. Per alcuni rischi, come quelli legati ai cambiamenti climatici, ci sono questioni di sostenibilità tecnica che vanno tenute in considerazione. In ogni caso, in assenza di una specifica disciplina di settore, occorre garantire il rispetto – sulla base del codice del consumo, della giurisprudenza e di principi generali di buona fede – di alcune minime condizioni. Andranno quanto meno assicurati l’adesione espressa del cliente alla clausola, l’operatività di essa solo in presenza di un giustificato motivo indicato nel contratto (che non può comunque legittimare modifiche tali da alterare l’equilibrio contrattuale), la previsione a favore del cliente – soprattutto per i contratti in corso – di meccanismi compensativi o di uscita dal rapporto senza oneri e spese».
Per il presidente dell’Ivass «è inoltre necessaria un’illustrazione chiara a ogni contraente delle modifiche proposte, da effettuare con un congruo preavviso, in modo da consentire alla clientela di compiere scelte pienamente informate. La consapevolezza dell’effettiva portata delle clausole in questione è condizione essenziale anche ai fini della validità di esse. Approfondimenti sono in corso; ci risulta che alcune compagnie stiano già valutando una revisione della prassi. Invitiamo tutte a riflettere con attenzione», ha concluso. (fs)
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