venerdì 17 Ottobre 2025

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MERCATO ASSICURATIVO ITALIANO SEMPRE PIU’ CONSOLIDATO? PER L’ANIA «E’ UNA BUONA NOTIZIA»

Il presidente Giovanni Liverani: «Vuol dire che c’è appetito da parte di chi ha la tasca profonda e vuole acquistare compagnie di assicurazione accrescendo la propria quota di mercato. Le modifiche strutturali che stiamo osservando sono sicuramente una opportunità, non un problema…».

 

Giovanni Liverani 

Le operazioni di fusione e acquisizione che hanno riguardato le compagnie assicurative in questi ultimi anni sono aumentate e oggi il mercato è più concentrato. Che cosa ne pensa l’Ania? «Nel settore danni, l’indice di concentrazione delle prime 10 compagnie negli ultimi 5 anni risulta stabile. Addirittura c’è una leggera diminuzione. Le prime 10 compagnie hanno una quota di mercato di circa il 60%. Nel vita effettivamente la quota di mercato è passata dal 60% al 70%. A mio parere è una buona notizia, nel senso che se c’é consolidamento vuol dire che c’è appetito da parte di chi ha la tasca profonda e vuole acquistare compagnie di assicurazione accrescendo la propria quota di mercato». Così Giovanni Liverani, presidente dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, intervenuto la scorsa settimana al Festival delle Assicurazioni, evento organizzato da MF-MilanoFinanza.

Il settore assicurativo, oggi, è «solido e vive soltanto se riesce a essere attraente per il capitale finanziario», ha affermato Liverani, «perché quest’ultimo è uno strumento di lavoro dell’assicuratore che deve essere in grado in qualsiasi momento di risarcire i propri assicurati in qualunque scenario, anche molto stressato. Non basta la mutualità tra gli assicurati, ma ci vuole anche del capitale accantonato per utilizzarlo anche nei momenti più difficili».

Per il presidente dell’Ania, questa dinamica si traduce «in un diverso meccanismo di funzionamento del nostro settore, di cui va preso atto». Proprio per questo «stiamo facendo alcune riflessioni su come far funzionare meglio l’associazione alla luce di queste modifiche strutturali che stiamo osservando».

Tuttavia, Liverani sostiene che ciò non costituisce «un problema» ma è «una opportunità» perché «ci sono operatori molto professionali, molto capitalizzati, alcuni di questi sono quotati in borsa, altri non lo sono, ma non è questo che fa la differenza. È importante che siano soggetti in grado di svolgere il ruolo dell’assicuratore: proteggere famiglie e imprese dai rischi, contribuendo anche alla risoluzione dei problemi del nostro sistema socio – economico».

Fabio Sgroi

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