In un contesto difficile come quello legato all’emergenza coronavirus, l’Unione Agenti Axa ha cercato la via del dialogo con la mandante, allo scopo di garantire un supporto alle agenzie. Il percorso intrapreso con Axa «ci vedrà collaborare fino alla fine dell’anno, acclarato che gli interventi non possono certo esaurirsi con quelli messi in campo per i mesi di aprile e maggio», dice il presidente della rappresentanza agenziale.
Un comunicato attraverso il quale trasferire a ognuno degli iscritti all’Unione Agenti Axa il vissuto e i contenuti dell’attività della giunta esecutiva negli ultimi 50 giorni, «i giorni che non dimenticheremo mai», sottolinea nella nota Gaspare Menduni, presidente della rappresentanza agenziale. Nelle ultime ore, il comunicato è stato diramato agli aderenti al gruppo agenti e fa riferimento, tra l’altro, a quanto ottenuto da Uaa.
Prima, però, Menduni ha voluto descrivere lo scenario nel quale la giunta ha portato avanti la sua azione. Nell’arco di 30 giorni la giunta ha effettuato 21 video meeting e circa 30 call in ambiti più specifici. A questi vanno aggiunti 12 incontri tra il comitato di presidenza Uaa e il board di Axa Italia.
IL CONTESTO – «Sarebbe fuorviante per ogni analisi o lettura interpretativa immaginare che i numerosi incontri siano stati finalizzati a portare avanti alcune “trattative” o “negoziati” ai quali siamo tradizionalmente abituati», ha precisato Menduni. «Rappresentare gli interessi degli agenti durante un evento di questa portata, una pandemia globale, è risultato totalmente differente da qualsiasi altro precedente contesto e come tale non paragonabile per morfologia e caratteristiche. Si immagini semplicemente che le consultazioni interne e con la compagnia sono state più di una volta interrotte dall’annuncio di decessi o di analoghe e altrettanto sconvolgenti circostanze. Si immagini che ogni scelta o decisione ha esorbitato i confini italiani avendo dovuto, la compagnia, prendere atto che il problema ha interessato progressivamente moltissimi dei paesi in cui la stessa opera a livello globale».
Un clima che, ha affermato il presidente di Uaa, «non ha consentito, eticamente ed economicamente, di sedersi a un tavolo negoziale nel senso classico del termine. Abbiamo invece dovuto realizzare un percorso di confronto con la compagnia nel quale il compito della rappresentanza degli agenti è stato quello di suggerire, all’interno di ben delineati perimetri, le migliori soluzioni possibili per le nostre agenzie. Niente a che vedere con una negoziazione ordinaria, solo un atto di grande responsabilità e profondo spirito di servizio, avendo ben chiaro che la compagnia inizialmente aveva comunicato, lo avrete letto tutti, la messa a disposizione di alcuni supporti per la rete, ma non era affatto scontato che avrebbe concordato con le rappresentanze la natura, la misura e le modalità degli stessi vista la straordinarietà delle circostanze».
La qualità della relazione tuttavia, previa richiesta della giunta, ha indotto il management della compagnia «a condividere il percorso che fino a ora si è svolto in un clima teso, spesso animato da forti divergenze di vedute, ma che alla fine ha visto entrambe le parti, sempre e caparbiamente, compiere il massimo sforzo possibile per addivenire a un risultato accettabile per entrambi, ma soprattutto “attuabile” rispetto alle leve disponibili».

INIZIO IN SALITA, MA POI… – Le prime ipotesi di interventi di sostegno da parte di Axa Italia erano molto distanti da quello che poi è stato il risultato di oggi. Uaa, però, non ha abbandonato il tavolo di confronto con l’azienda perché avrebbe significato «lasciare le agenzie associate prive del proprio organismo di rappresentanza durante quello che può definirsi il momento più difficile di un’intera vita professionale». Il gruppo agenti ha invece cercato la via del dialogo e il percorso intrapreso con la mandante «ci vedrà collaborare fino alla fine dell’anno, acclarato che gli interventi non possono certo esaurirsi con quelli messi in campo per i mesi di aprile e maggio».
LE MISURE – Ecco, in sintesi, le prime misure varate dalla compagnia a supporto del gruppo agenti: la sospensione delle rate delle rivalse; l’anticipo della liquidazione ambition e rappel 2019; lo spostamento del calcolo legato all’incentivazione digitale; un intervento su sorveglianza portafoglio; un piano di sostegno per le reti specializzate rami elementari, vita e salute; la proroga dei piani di sviluppo di subagenti in scadenza. E ancora: un kit sanitario per le agenzie; una flessibilità straordinaria di sconto sulla tariffa Rc auto; +2% su provvigioni auto su quietanze incassate dal 18 aprile 2020; +5% su nuova produzione rami elementari; +10% su nuova produzione vita protection; l’istituzione di un fondo straordinario agenti per aiutare le agenzie che, a causa della emergenza Covid-19 abbiano una contrazione dei ricavi e si trovino in difficoltà economica. L’Unione Agenti Axa ha fatto sapere che altre iniziative sono al vaglio.
IL DOPO – Il gruppo agenti, infatti, ha «esplicitamente richiesto che il tavolo di lavoro con la compagnia resti aperto in quanto giugno e luglio saranno probabilmente i primi mesi di una timida ripresa. Avremo certamente bisogno di analizzare anche questa fase e di comprendere di cosa eventualmente necessiteranno le nostre agenzie per affrontare il mercato nella sua nuova fase di “ripartenza”», ha puntualizzato Menduni, che è stato chiaro: «Il nostro obiettivo finale è far traguardare tutte le agenzie alla fine di questo difficile anno nel miglior modo possibile».
«AVREMMO VOLUTO DI PIU’» – Certo, il presidente di Uaa avrebbe voluto ottenere di più dalla compagnia, «poiché comprendo perfettamente la complessità del momento e le preoccupazioni per il futuro. Se in questa prima fase non siamo andati oltre questo punto è solo perché le circostanze e gli equilibri non lo hanno consentito in nessun modo. Ancora tanto lavoro e tanta strada ci separano dalla fine dell’anno e dall’attenuarsi di questo periodo che mai avremmo immaginato di dover vivere e pertanto non mancheranno nuovi punti di intervento da attenzionare. Dobbiamo tuttavia riconoscere il valore di quello che fino ad ora è stato realizzato dando supporto alla compagnia e che lavorare insieme in fiducia e rispetto reciproco non può che essere la formula corretta per venir fuori solidi da questa durissima prova».
Fabio Sgroi
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