Parla il presidente dell’Unione Agenti Axa, che in questa intervista fa il punto a distanza di quasi cinque mesi dalla sua elezione.

La scadenza di accordi fondamentali per l’attività e la redditività delle agenzie, ma anche le novità che arrivano da Axa in termini di organizzazione in Italia e nel mondo. È su questo che si sta concentrando l’attenzione dell’Unione Agenti Axa, la rappresentanza agenziale presieduta da giugno scorso da Gaspare Menduni. Con lui Tuttointermediari.it ha fatto il punto in questa intervista.
Domanda. Sono trascorsi quasi cinque mesi da quando ha assunto l’incarico di presidente di Uaa. Quali iniziative o misure sono state adottate dal gruppo?
Risposta. Dopo il congresso di Napoli, con la mia giunta abbiamo subito deciso di incontrare gli iscritti Uaa nelle riunioni regionali; questo per conoscere e avvicinare tutti coloro che non erano venuti al congresso e per capire meglio i bisogni dei territori. Abbiamo anche avviato altre iniziative: tra le tante vorrei ricordare la nomina di un componente di giunta (Amerigo Colarusso, ndr) quale ideale strumento per colloquiare con tutti i delegati regionali e la nomina di un responsabile della comunicazione (Giuseppe Crespi, ndr) scelto tra i componenti di giunta per sviluppare, come chiesto dalla mozione congressuale, questo importante settore strategico.
D. Che cosa l’ha spinta ad avanzare la sua candidatura?
R. Vorrei risponderle… se “ha una domanda di riserva”. La spinta è sicuramente venuta dai molti amici, dai colleghi con cui abbiamo condiviso momenti difficili, ma anche grandi vittorie quali l’accordo sinistri, l’accordo digital e gli accordi riguardo l’ambition. Il desiderio di dare al gruppo una unità necessaria a raggiungere ancora questi traguardi mi ha convinto a riproporre, dopo una forte e, se mi consente, una travagliata riflessione, la mia candidatura.
D. Quali obiettivi si è proposto a livello personale? E quali sono i punti salienti del suo programma?
R. L’obiettivo che mi sono posto è portare, con la mia presidenza, l’Unione Agenti Axa, gruppo ancora giovane, a una compattezza e a una maturità che possa aiutare tutti gli iscritti ad affrontare un mercato difficilissimo in continuo cambiamento.
D. Quale è lo stato attuale delle agenzie Axa, secondo lei? Stanno soffrendo oppure no?
R. Apparentemente le agenzie Axa soffrono meno di un tempo, ma l’entrata in campo di grandi competitor quali Poste, Intesa Sanpaolo e i continui cambiamenti normativi, devastanti per noi, ci fanno pensare che il gruppo agenti debba continuamente monitorare ed essere propositivo al fine di non subire, ma anticipare le evoluzioni del mercato sfruttando le tecnologie a favore della centralità dell’agente.
D. Di cosa hanno bisogno, oggi, le agenzie Axa?
R. Di un completamento del catalogo prodotti; catalogo che, pur buono, presenta margini di miglioramento magari con qualche prodotto innovativo auto, con una polizza salute a vita intera, con una polizza infortuni più moderna e una multirischio innovativa. Non dimentichiamo la recente fusione Axa – Axa XL che dovrebbe portare nel campo delle commercial lines parecchi benefici in termini tecnici e commissionali alle agenzie.
D. Come sta rapportandosi con i vertici della compagnia?
R. Il rapporto con i vertici della compagnia in questo momento è costante, frequente e, penso, con buona soddisfazione delle parti. La mia idea è di sollecitare continuamente il confronto sia sui tavoli tecnici, sia su quelli della distribuzione per avere risultati positivi che soddisfino la rete e la facciano lavorare con serenità.
D. Che cosa chiede Uaa alla mandante?
R. Oltre alla serenità di rapporto auspicata, in questo biennio scadono una serie di accordi che non solo devono essere rivisti, ma sicuramente migliorati. Questo per fidelizzare sempre di più gli agenti alla mandante in una liaison che sia dettata da un rapporto fiduciario e non da un freddo rapporto commerciale; in quest’ottica abbiamo già concordato con Axa una incentivazione riguardante il mondo digitale che interesserà le agenzie dall’1 ottobre scorso al 31 dicembre 2020.

D. Siete soddisfatti del catalogo prodotti messo a disposizione dalla compagnia?
R. Le rispondo in maniera apparentemente leggera perché non voglio anticipare quanto si sta facendo sui tavoli di lavoro nelle commissioni. Ribadisco: ci piacerebbe avere un catalogo ancor più completo con prodotti migliorati nel ramo salute, integrati nel ramo infortuni, nuovi nel ramo vita, concorrenziali nelle commercial lines e innovativi nel ramo vita e protection.
D. E in particolare della strategia legata all’auto?
R. Monitoriamo costantemente le scelte tecniche adottate dalla compagnia per far fronte a un mercato governato da una costante riduzione del premio medio. Osserviamo gli andamenti di produzione su tutti i territori intervenendo sulla compagnia laddove riscontriamo delle difficoltà.
D. Ritiene che Axa stia davvero, come sostiene pubblicamente, mettendo al centro il canale agenziale nella sua strategia distributiva?
R. La sua è una domanda “pesante”, la stessa che spesso noi agenti che operiamo con Axa da più anni ci poniamo. Il colosso transalpino che rappresentiamo ha strategie che interessano tutto il mondo e alcune volte non comprendiamo se l’Italia sia così importante. Tuttavia pensiamo che l’Italia sia per Axa un Paese importante; il canale agenziale ha superato i momenti difficili della bancassurance in questo ventennio ed è sicuramente la colonna portante del gruppo in Italia.
D. Che cosa è emerso dai recenti incontri nell’ambito del giro d’Italia che ha voluto organizzare subito dopo la sua elezione a presidente e che si concluderà a novembre?
R. Il giro d’Italia è stato molto positivo e mi ha dato modo di presentare a tutti gli agenti i componenti della mia giunta; abbiamo avuto modo di comprendere le molte problematiche nate in questi mesi, sia legate a processi di compagnia, sia legate al territorio; questo ci servirà per il confronto con la compagnia e per il nostro lavoro.
D. Uno dei punti evidenziati nella mozione di Napoli riguarda la volontà di continuare la strada dell’indipendenza intesa come autonomia dell’infrastruttura di agenzia. Cosa fare per raggiungere questo obiettivo?

R. Siamo molto concentrati su questo tema e abbiamo deciso di investire sul rafforzamento delle linee dati, sui nostri sistemi di back office e nella formazione professionale.
D. Quali saranno i prossimi passi di Uaa da qui alla fine dell’anno?
R. A fine agosto scorso abbiamo identificato i componenti di giunta, i responsabili e i componenti delle commissioni; tenga conto che abbiamo davvero avuto una forte adesione degli iscritti a partecipare ai tavoli di lavoro. Abbiamo incontrato Axa più volte e concluso l’incentivazione digitale di cui prima le parlavo. Particolare attenzione sarà data a situazioni che si stanno creando all’interno del gruppo Axa quali la fusione tra Axa e Axa Xl, l’acquisto da parte di Axa Italia di Quixa, il ritorno del network sinistri da Blue Assistance ad Axa Caring. Su queste situazioni e su altre che nasceranno l’Unione Agenti Axa si farà parte attiva per confrontarsi con la compagnia in maniera costruttiva e propositiva. Stiamo inoltre strutturandoci per aiutare gli iscritti a essere sempre più congrui riguardo i difficili e mutevoli temi della compliance. In questo senso abbiamo costituito all’interno della giunta un gruppo di lavoro che in accordo e in confronto con la compagnia dia agli iscritti quegli strumenti necessari per essere in compliance che permettono quindi all’agenzia di lavorare più serenamente.
Fabio Sgroi
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