Il general manager della compagnia specializzata nella tutela legale ha fatto il punto nel corso del road show con la rete che si è concluso ieri, sottolineando i numeri dell’impresa e le grandi potenzialità che offre questo segmento di mercato.
Oltre un milione di clienti sul territorio italiano (fra diretto e indiretto), 1.800 intermediari assicurativi, 18 compagnie partner, 150 milioni di euro di portafoglio premi (diretto e indiretto), prima compagnia nel mercato italiano (diretto) specializzata nella tutela nel diretto (classifica 2022 Ania singole imprese). È con questi numeri che Das affronta le sfide del 2024, di cui ha parlato Samuele Marconcini, general manager della compagnia del gruppo Generali, in occasione del recente road show (conclusosi ieri) che ha permesso all’impresa di incontrare la rete di agenti e broker (circa 1.000 complessivamente nelle tre tappe di Milano, Padova e Roma).
Proprio alla luce di questi numeri, ha sottolineato Marconcini, Das «è obbligata a crescere». E gli spazi ci sono.
«Oggi, in Italia, la tutela legale rappresenta il 5% del mercato assicurativo», ha osservato Marconcini. «In Europa ci sono dei paesi che hanno percentuali ben oltre, come la Germania (47%), l’Inghilterra (43%), l’Europa del Nord (39%)». Il manager è entrato più nel dettaglio delle differenze, sempre con riferimento a questo ramo. «In Italia abbiamo un mercato di circa 630 milioni di euro, mentre in Europa siamo sui 15 miliardi di euro. Noi abbiamo una spesa pro capite media di 9 euro, mentre in Europa è esattamente il doppio: 18 euro. Il nostro mercato è 80% retail e 20% corporate, mentre in Europa abbiamo l’opposto: 35% retail, 65% corporate. Il mercato italiano è principalmente un mercato indiretto, cioè ha le garanzie di tutela legale all’interno delle polizze, mentre in Europa è principalmente diretto».
È possibile replicare in Italia i numeri che ci sono in Europa? Marconcini ha posto questa domanda alla platea di agenti, richiamando una indagine in base alla quale “quattro consumatori su 10 sono interessati all’acquisto di una polizza di tutela legale”. L’invito del manager di Das agli intermediari è dunque quello di «parlarne con i clienti, perché la tutela legale può essere una buona opportunità per acquisire nuovi assicurati e per fare nuova produzione». Ma Marconcini ha citato anche il fatto che un’azienda su due «ha avuto problemi legali negli ultimi due anni». Da qui l’invito alla rete di rivolgersi «al target delle imprese che sono molto disposte ad ascoltare quelle che sono le tutele rispetto ai rischi legali. Oggi proteggiamo i nostri clienti da procedure legali farraginose (un processo penale ha una durata media di 4 anni e 6 mesi, un processo civile di 7 anni e 3 mesi, un processo amministrativo di 5 anni) e dai rischi anche personali. Attraverso il nostro studio legale Dls & Partners, nel 96% dei casi riusciamo a gestire un contenzioso in via extragiudiziale e questo rappresenta un grandissimo valore per il cliente».
Fabio Sgroi
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