martedì 09 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

MARANO: «CONTRATTI ASSICURATIVI COMPLESSI ED EFFETTI NEGATIVI? LA SOLUZIONE C’E’ GIA’ E SI CHIAMA “POG”»

Il componente del comitato scientifico del Cesia: «Questa disciplina è stata introdotta anche per garantire il consenso informato su prodotti concepiti nell’interesse del cliente. Tuttavia, la sua applicazione è ancora limitata…».

Se si fa riferimento a “semplificazione dell’informativa precontrattuale e chiarezza dei contratti assicurativi” non si può non richiamare lo studio condotto nel dicembre scorso dall’Ocse, che ha evidenziato come il 35% degli italiani adulti sia analfabeta funzionale, cioè sa leggere e scrivere ma ha una seria difficoltà a comprendere il significato di quello che legge. Pierpaolo Marano (nella foto), componente del comitato scientifico del Cesia (Centro studi intermediazione assicurativa), parte da qui per dire la sua su questo tema. Lo ha fatto in occasione della recente presentazione dell’Annual Report 2024 del Cesia.

Intervenuto a una tavola rotonda proprio sul tema della semplificazione dell’informativa precontrattuale e della chiarezza dei contratti assicurativi ha voluto rimarcare quanto emerso dallo studio dell’Ocse.

«Quando si discute di trasparenza e complessità contrattuale, questo dato (cioè la percentuale degli analfabeti funzionali in Italia, ndr) non può essere ignorato», ha osservato. «È, anzi, il punto da cui partire: anche il miglior documento informativo, se formalmente chiaro e trasparente, può risultare di fatto incomprensibile e quindi inaccessibile per una parte rilevante della popolazione. Ha davvero senso, allora, continuare ad aggiungere informazioni alla documentazione? Evidentemente no. Così come appare chiaro che l’analfabetismo funzionale non potrà essere risolto, almeno nel breve periodo, con interventi educativi generalizzati».

Quali possono essere, quindi, le strade da percorrere nel settore assicurativo? Per Marano «una risposta concreta esiste già e si chiama Product Oversight and Governance (Pog). Questa disciplina è stata introdotta proprio per prevenire gli effetti negativi della complessità e per garantire il consenso informato su prodotti concepiti nell’interesse del cliente. Tuttavia, la sua applicazione è ancora limitata. Molti prodotti commercializzati prima dell’entrata in vigore della Pog, infatti, non sono stati adeguati, né ricondotti entro il nuovo perimetro regolamentare».

Un’altra area, oggi ancora sottovalutata, che richiede un’attenzione, secondo Marano, «urgente» è quella dei prodotti cosiddetti embedded, cioé assicurazioni accessorie all’offerta principale, spesso proposte da intermediari digitali. «In molti casi, questi operatori non sono soggetti alle regole del codice delle assicurazioni, grazie a una deroga prevista dalla direttiva Idd. Un’esenzione che, seppur motivata da esigenze di semplificazione, non è più sostenibile, soprattutto in un mercato digitale dove tali prodotti possono incidere sensibilmente sulla tutela del consumatore. È tempo di ripensare questa deroga, in coerenza con i principi di proporzionalità e protezione effettiva, anche alla luce dell’evoluzione delle modalità distributive».

Fabio Sgroi

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