Lo studio legale Btg Legal e la società di rating internazionale AM Best hanno organizzato un evento di approfondimento. Ecco come è andato e i temi al centro del dibattito…
Mga: operatività e opportunità per il mercato assicurativo. Distinguersi per crescere. È il titolo di un evento (nella foto in alto) tenuto dallo studio legale Btg Legal – Batini Traverso Grasso & Associati, unitamente alla società di rating internazionale AM Best, che si è svolto a Milano qualche settimana fa e che ha voluto analizzare il mondo delle managing general agents (Mga).
Al centro del dibattito, quindi, le tematiche e le problematiche di grande attualità per le agenzie di sottoscrizione, con particolare attenzione agli aspetti legali e regolatori che impattano sulla loro gestione.

L’evento è stato introdotto da Alberto Batini, avvocato, che ha evidenziato come, negli ultimi anni, il mercato legato a managing general agent, managing general underwriter e coverholder abbia mostrato una crescita «straordinaria» a livello globale. «Nel 2023», ha affermato Batini, «i ricavi globali di questo segmento hanno raggiunto circa 23,9 miliardi di dollari, con una crescita annuale superiore al 20%. Questo tasso è quasi il doppio rispetto a quello dell’intermediazione assicurativa tradizionale, che si attesta intorno al 9%-10%. Tale espansione è stata trainata da una domanda crescente di soluzioni assicurative specialistiche, dalla capacità delle Mga di innovare rapidamente e di adattarsi alle esigenze di mercato, nonché dalla digitalizzazione dei processi».

A seguire, Giorgio Grasso, avvocato, si è soffermato su alcuni punti critici sotto il profilo legale, riferendosi in particolare all’analisi e review del Toba (terms of business agreement) («essendo fondamentale l’analisi dell’accordo commerciale per la distribuzione dei prodotti assicurativi»), l’audit of wordings («essendo consigliabile affidarsi a dei legali esperti per l’adattamento, la cosiddetta ‘nazionalizzazione’, del prodotto qualora quest’ultimo fosse fornito dal carrier straniero, evitando dunque di incorrere nel comune errore della mera ‘traduzione’ di un testo straniero»), privacy – cyber risk management («dal momento che il trattamento dei dati personali è un passaggio fondamentale per qualsivoglia intermediario – e che dunque la politica privacy va affrontata seriamente in maniera preventiva – e che le tematiche di cybersecurity – con l’entrata in vigore del Regolamento Dora – non possono non far parte di una sana governance degli intermediari, ricordando come del resto l’articolo 5 del Regolamento disponga la ‘responsabilità finale per la gestione dei rischi informatici’ in capo all’organo di gestione») e la gestione dei sinistri («laddove, soprattutto, per il business di professionisti e Pmi, in un’ottica di sano contenimento dei costi, è utile delegare la gestione dei sinistri alle Mga ma ancor di più è fondamentale affidarsi a Tpa – laddove non sia internalizzata la gestione – e studi legali specializzati e ben strutturati sul territorio che possano garantire velocità e costi in linea con il mercato italiano»).
Sara Arrigoni, avvocato, ha trattato le tematiche di compliance e regulatory evidenziando come le Mga «non siano soggette a una specifica disciplina ai sensi della normativa italiana e che soggiacciono, dunque, alla normativa primaria e secondaria prevista per i distributori assicurativi in generale. Neanche a livello europeo sono definite in modo univoco e la direttiva Idd fornisce solo una definizione generale degli intermediari assicurativi, lasciando ai singoli Stati la possibilità di suddividerli in varie categorie, con la conseguenza che non esiste un quadro normativo armonizzato per le Mga in Europa, a differenza di quanto avviene per agenti e broker tradizionali».

Con riferimento all’Italia, Arrigoni ha osservato come le Mga siano «normalmente qualificate come agenti (e conseguentemente vengono iscritte alla sezione A del Rui)» e abbiano, «inter alia, rispetto agli altri intermediari tradizionali, il potere aggiuntivo di sottoscrivere rischi per conto di una o più compagnie assicurative, chiaramente sempre nei limiti delle authorities da quest’ultime conferite». Inoltre possono, nell’ambito dell’attività prevista dal mandato conferito dalla compagnia, «essere chiamate a rivestire la qualifica di manufacturer de facto e a gestire i sinistri».
Le Mga, quindi, sono chiamate a prestare attenzione a ottemperare, anche mediante presidi e procedure interne, a quanto disposto dalla normativa primaria e secondaria in materia di distribuzione assicurativa e di Product oversight and governance (Pog).
Arrigoni, tenuto conto della peculiare attività delle Mga, ha auspicato un intervento del legislatore «al fine di disciplinare più chiaramente il ruolo delle Mga; ciò anche nell’interesse del mercato, della concorrenza e degli interessi della clientela».
AM Best si è soffermata sulle prospettive del mercato assicurativo italiano per le Mga. In particolare, Andrea Porta, financial analyst di AM Best, ha parlato del Recent Market Events, Interconnectivity of Risks 2025 e Change in Risk Priorities 2025. Riccardo Ciccozzi, director, market development – Europe di AM Best, ha presentato il servizio di Performance assessment for delegated underwriting authority enterprises.
Durante una tavola rotonda, Marco Crudo (Munich Re) ha fatto una panoramica del mondo Mga e delle prospettive, evidenziando i vantaggi e le criticità lato carrier e l’importanza della compliance e regolamentazione di una Mga, fondamentali per un carrier nel delegare attività critiche come la sottoscrizione, la gestione delle polizze e, in alcuni casi, i sinistri.
Mauro Piccinini, chief financial officer di Prima Assicurazioni, ha accennato alla propria esperienza in termini di accesso ai finanziamenti, oltre a sottolineare l’aspetto della compliance.
Mauro Dinarelli, partner network ItalRevi – Gmg Group, ha spiegato, invece, la necessità che le Mga «realizzino un livello di compliance adeguato a resistere e svilupparsi in un mercato sempre più competitivo, evidenziando alcune priorità per una crescita sostenibile: implementare un robusto sistema dei controlli interni con la costituzione di funzioni di controllo di secondo e terzo livello; gestire la Mga con il supporto di una strutturata compliance roadmap; creare uno strutturato sistema di controllo di gestione (specifica dashboard e monthly reporting analysis)». (fs)
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