Il percorso di integrazione in UnipolSai non è semplice. E il Comitato Centrale del gruppo agenti, riunitosi il 10 e 11 dicembre scorsi, ha evidenziato gli aspetti negativi.
Che il percorso di integrazione in UnipolSai (nella foto la sede) fosse in salita si sapeva. E forse, il Gruppo agenti Sai, è fra quelli che più di ogni altro sta soffrendo. Così, secondo quanto risulta a tuttointermediari.it, la rappresentanza agenziale presieduta da Jean François Mossino ha chiuso il 2015 con tanti punti interrogativi e con un malcontento tangibile.
La giunta esecutiva prima (novembre) e il Comitato Centrale poi (10 e 11 dicembre) hanno manifestato una certa insoddisfazione in merito al momento che stanno vivendo le agenzie ex Sai, la cui qualità dell’operatività rappresenta, in questa fase, la priorità del gruppo agenti. La migrazione al sistema informatico Essig, la riorganizzazione sinistri e la migrazione relativa al settore vita sta creando non poche difficoltà alle agenzie.
Quella scaturita al termine del comitato centrale dello scorso dicembre è stata una mozione sicuramente forte, dove il gruppo ha, tra l’altro, stigmatizzato la tipologia di relazione industriale dimostrata dall’azienda notevolmente «difforme» da quella che dovrebbe essere alla base del patto che la compagnia solitamente instaura con le rappresentanze agenziali.
Il gruppo agenti Sai, in sostanza, ha chiesto che vengano definite «urgentemente» le condizioni e le regole che determinano la remunerazione delle agenzie nel breve e medio lungo termine. Non solo. Ha chiesto alla mandante di mettere a punto, a livello operativo e locale, azioni concrete per uscire nel più breve tempo possibile dagli «inaccettabili e molteplici» livelli di disservizio alle agenzie e ai clienti.
Sull’operatività delle agenzie il gruppo agenti aspetta risposte in tempi brevissimi. Sulla verifica delle condizioni di raccordo per completare il percorso iniziato con l’Accordo sottoscritto lo scorso mese di maggio il comitato centrale ha ritenuto che le agenzie non possano attendere oltre il prossimo mese di aprile. Per questa ragione il Comitato Centrale è rimasto aperto.
Negli ultimi giorni del 2015 c’è stato qualche segnale da parte della mandante nella direzione richiesta dal gruppo agenti. Quest’ultimo, però, si è riservato di verificare i primi risultati.
Fabio Sgroi
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