Il premio medio per assicurato, al netto degli oneri fiscali, è stato di 132 euro (122,8 euro nel 2020). I sinistri e la frequenza sinistri sono cresciuti rispettivamente del 39,1% e del 31,1%.
Dopo aver visto i numeri del 2021 del ramo infortuni, Tuttointermediari.it si concentra su quelli del comparto malattia, sulla base dei dati resi noti dall’Ivass nel suo bollettino specifico.
I premi del lavoro diretto italiano nel ramo malattia, raccolti nel 2021 dalle 58 imprese vigilate che hanno esercitato il ramo, sono stati pari a 3,14 miliardi di euro (+5,3% rispetto al 2020), riprendendo l’incremento dopo aver registrato un’interruzione della tendenza positiva nell’anno precedente come diretta conseguenza dell’azione della pandemia. I premi del ramo hanno rappresentato il 9,2% del totale dei premi dei rami danni. Il premio medio pagato per unità di rischio assicurata, al netto degli oneri fiscali e parafiscali, è risultato pari a 132 euro, superiore di 19,5 euro al premio puro.
Le spese di gestione complessive sui premi (expense ratio) si sono attestate al 22,4%, valore in aumento rispetto al dato 2020 (21,9%). A fronte di una stabilità delle altre componenti di spesa, si segnala negli ultimi 6 anni il contenimento dell’incidenza delle provvigioni (dal 16,4% del 2016 al 15,2% del 2021). Le provvigioni totali hanno rappresentato il 15,2% dei premi. Le altre spese di acquisizione e amministrazione sono ammontate al 7,2% dei premi raccolti.
Dopo un andamento decrescente per entrambi gli indicatori dal 2016 al 2020, si è registrato un incremento del loss ratio dal 68,6% del 2020 all’81,8% e del combined ratio dal 90,5% al 104,2%. L’incremento, ha spiegato l’Ivass, è dovuto alla forte ripresa del numero dei sinistri unita all’incremento degli oneri di gestione del 2021, dopo la flessione nel periodo della pandemia.
Sono stati denunciati 10.714.867 sinistri con seguito accaduti nello stesso anno, superiori (+39,1%) rispetto all’anno precedente. L’aumento della numerosità dei sinistri, unito alla riduzione delle unità di rischio (-3,9%), ha determinato un innalzamento della relativa frequenza, passata dal +25,5% del 2020 al +38,8%.
La velocità di liquidazione per numero dei sinistri denunciati nello stesso anno è ammontata al 68,5%, con un aumento di circa quattro punti rispetto al 2020 (64,7%). In termini di importi pagati, lo stesso indicatore è ammontato al 55,5%, in aumento di quasi quattro punti rispetto al 2020 (51,8%). La velocità di liquidazione degli importi entro l’anno successivo a quello di generazione segnala che l’87,6% degli importi per i sinistri accaduti nel 2020 risultavano liquidati entro il 2021, in calo rispetto all’anno precedente (88,6%).
Il costo medio dei sinistri indennizzati nell’anno di accadimento è stato pari a 203 euro, in calo rispetto ai 223 euro per la generazione 2020. Rispetto al 2016, il valore è in decremento (-25,4%).
L’ammontare medio accantonato a riserva, in previsione di esborsi futuri, è stato pari a 353 euro per la generazione di sinistri del 2021, in diminuzione sia rispetto al 2020 (-4,9%) sia rispetto al 2016 (-14,7%). Il costo medio complessivo è stato di 250 euro (-8,4% sull’anno precedente). Il risultato del conto tecnico al netto della riassicurazione è risultato negativo per la prima volta negli ultimi sei anni (-188 milioni di euro). La ripresa dell’erogazione delle prestazioni dopo il lockdown ha determinato un aumento degli oneri per sinistri (+25% rispetto al 2020), non bilanciato dai maggiori premi di competenza (+4,7%). Il risultato tecnico per polizza è stato pari a -7,9 euro (+7,2 euro l’anno precedente). (fs)
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