Si stima che la spesa totale annua per la non autosufficienza sia di 33 miliardi di euro. L’idea dell’Ivass.

C’è spazio per una copertura assicurativa Ltc di tipo “universalistico” per tutta la popolazione italiana? Riccardo Cesari, consigliere dell’Ivass, nel corso dell’ultimo convegno organizzato dall’Aiba sul tema salute ha provato a immaginare uno scenario di questo tipo.
Innanzitutto è importante capire da dove si parte. La spesa totale annua per la non autosufficienza è stimata in 33 miliardi di euro, di cui 18,2 miliardi di euro a carico dello Stato (55%) e 14,8 miliardi di euro a carico delle famiglie.
Cesari, nel suo ragionamento, ha immaginato una rendita annua stimata intorno a 29.000 euro in caso di evento di non autosufficienza. Una rendita «che può essere anche data in forma specifica, per esempio attraverso la fornitura di servizi specializzati nell’ambito di una interazione tra Stato, imprese e terzo settore», ha precisato Cesari.
«Se si valuta una copertura assicurativa di questo genere si ottiene un costo complessivo, al netto dei costi di gestione, di 24 miliardi di euro all’anno che confrontato con i 33 miliardi di euro rappresenta un risparmio di circa 9 miliardi di euro annui. Un risparmio a fronte del quale ci sarebbe una maggiore efficienza, una maggiore qualità del caring e professionalità dei soggetti coinvolti». Lo sforzo, ha fatto presente Cesari, è quello di fare «una transizione dall’attuale situazione in cui si interviene ex post a una situazione in cui c’è un’assicurazione a copertura per tutta la popolazione».
Fabio Sgroi
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