martedì 18 Novembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

L’OMNICANALITA’? RENDE PIU’ COMPLESSO IL PROFILO DI RISCHIO DELL’ATTIVITA’ DI INTERMEDIAZIONE

Lorenzo Sapigni, rappresentante generale per l’Italia ed european underwriting and claims director di Cgpa Europe: «Crescono gli attori del processo distributivo, si moltiplicano le interazioni sviluppate nello stesso tempo attraverso più canali, mentre l’aumento della velocità operativa espone di per sé all’errore. Senza contare le criticità collegate all’uso dell’intelligenza artificiale…».

Lorenzo Sapigni

Un approccio strategico che integra tutti i canali di vendita e comunicazione, quindi sia fisici, sia digitali, con l’obiettivo di offrire al cliente un’esperienza di acquisto “unica, coerente e senza interruzioni”. È l’omnicanalità, parola ormai di moda nella distribuzione assicurativa.

Quale impatto sta avendo sul modello di gestione del business che ha fin qui caratterizzato l’intermediazione assicurativa?

«Raggiungere il cliente nello stesso tempo attraverso più canali digitali, in aggiunta a quello fisico, richiede un ripensamento di organizzazione, allocazione delle risorse e strategia di sviluppo, con importanti ricadute sull’equilibrio del conto economico e sulla redditività», ha affermato Lorenzo Sapigni, rappresentante generale per l’Italia ed european underwriting & claims director di Cgpa Europe, introducendo i lavori in occasione della recente presentazione della 12esima edizione dell’Osservatorio europeo degli intermediari assicurativi.

«Se con l’omnicanalità agenti e broker hanno una storica opportunità, è quindi evidente che, per coglierla, dovranno far ricorso a tutte le loro qualità di imprenditori». Ma attenzione: l’omnicanalità rende più complesso il profilo di rischio dell’attività d’intermediazione: «Crescono gli attori del processo distributivo, si moltiplicano le interazioni sviluppate nello stesso tempo attraverso più canali, mentre l’aumento della velocità operativa espone di per sé all’errore. Senza contare le criticità collegate all’uso dell’intelligenza artificiale, che sta entrando nel processo distributivo come supporto al lavoro di agenti e broker», ha messo in guardia Sapigni.

Per il manager di Cgpa Europe «stiamo vivendo una fase di passaggio: non ci sono, quindi, una casistica di sinistrosità e una giurisprudenza che aiutino a capire quali sono le insidie e come prepararsi a gestirle. È certo, però, che il risk management dovrà essere adeguato». (fs)

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