La business unit globale del gruppo Generali specializzata nell’assicurazione per l’arte sbarca anche nel nostro Paese (sotto la regia dell’ex Axa Art Italo Carli) con una proposta per collezionisti privati e mostre, per ora.
Il progetto era stato presentato un anno fa e l’obiettivo era quello di diventare un partner assicurativo per i collezionisti d’arte. Per la precisione: uno dei tre principali player nel segmento globale dell’assicurazione per l’arte nei prossimi cinque anni.
Ora Arte Generali, la business unit globale del gruppo Generali specializzata nell’assicurazione per l’arte, entra nel vivo anche in Italia (head of Arte Generali Italia è Italo Carli, ex Axa Art), con una proposta che riguarda non solo coperture assicurative per opere d’arte, gioielli e oggetti di valore, ma anche servizi di assistenza quali restauro, trasporto e custodia e strumenti digitali basati sulle soluzioni tecnologiche avanzate.
In particolare, l’offerta di Generali Italia & Arte Generali è attualmente disponibile per collezionisti privati e mostre. Per i primi mesi del 2021 è previsto il lancio di soluzioni specifiche per istituzioni artistiche e culturali (musei, fondazioni e collezioni aziendali).
La prima soluzione messa a disposizione dei collezionisti privati tramite gli agenti del gruppo Generali si chiama Arte Generali Private, una copertura all-risk per le collezioni d’arte, oltre a servizi di assistenza e di protezione, conservazione (restauro, trasporto e stoccaggio), valutazione e valorizzazione. Il cliente può, facoltativamente e in base alle sue esigenze, aggiungere ulteriori moduli per estendere la copertura. I sottoscrittori di Arte Generali Private possono inoltre accedere, tramite l’apposita app Arte Generali, ai dati e a servizi digitali aggiuntivi come la valutazione da remoto.
Generali crede molto in questo settore e prevede che il valore globale delle opere d’arte aumenti di oltre il 20% tra il 2017 e il 2022. Generali stima inoltre che il mercato assicurativo del settore registrerà una crescita media annua del 6% fino a 2,3 miliardi di dollari di premi lordi nel 2022.
Fabio Sgroi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
