Dopo il rosso di un miliardo di sterline di fine 2018, il mercato londinese ha chiuso lo scorso anno raggiungendo quota 2,5 miliardi di sterline.
Nel 2019 il bilancio dei Lloyd’s ha fatto segnare il ritorno all’utile che è stato pari a 2,5 miliardi di sterline, al lordo delle tasse (nel 2018 il mercato aveva chiuso con una perdita di un miliardo di sterline). Il rendimento del capitale ha raggiunto l’8,8% (3,7% nel 2018).
Le risorse nette sono aumentate dell’8,6% e hanno raggiunto 30,6 miliardi di sterline, mentre il coefficiente di solvibilità e copertura è stato pari al 238% (249% nel 2018). I sinistri lordi liquidati hanno toccato quota 23 miliardi di sterline (19,7 miliardi nel 2018); i premi lordi sottoscritti sono stati pari a 35,9 miliardi di sterline (35,5 miliardi l’anno precedente). Il combined ratio è stato del 102,1%, in miglioramento rispetto al 104,5% di fine 2018.
Il ritorno all’utile dei Lloyd’s nel 2019, si legge in una nota, «è stato sostenuto da una solida performance degli investimenti (2019: rendimento del 4,8%; 2018: rendimento dello 0,7%), oltre che dai costanti aumenti dei tassi e dal miglioramento della disciplina nella sottoscrizione».
«In questo periodo di emergenza legata al Covid-19 stiamo mantenendo la concentrazione sul sostegno ai partner commerciali e ai clienti ma, nel contempo, non è mai stato così importante come ora velocizzare l’avanzamento del nostro progetto di creare il mercato assicurativo più evoluto attraverso la strategia “Future at Lloyd’s”», ha commentato John Neal, ceo dei Lloyd’s. «Abbiamo affinato i nostri obiettivi per il 2020, dando priorità alle iniziative che porteranno alla digitalizzazione di circa l’80% delle attività dei Lloyd’s, oltre che a miglioramenti nei processi di gestione veloce dei sinistri e alla costruzione dell’infrastruttura tecnologica e dei dati fondamentali per sostenere il futuro ecosistema del mercato». (fs)
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