L’istituto di vigilanza ha inviato una lettera alle compagnie. Ecco perché.
Con sempre «maggiore frequenza», l’Ivass riceve, da parte delle forze dell’ordine addette ai controlli su strada, segnalazioni per contratti Rc auto emessi in relazione a veicoli dotati di un Documento Unico recante la dicitura “Documento non valido per la circolazione”. Inoltre, sono state anche riscontate emissioni di contratti di Rc auto a fronte di documento unico con la precedente dicitura «grossolanamente cancellata, ricoperta o abrasa». È quanto reso noto dall’Ivass, che qualche giorno fa ha inoltrato una lettera al mercato.
Il documento unico, ha ricordato l’istituto di vigilanza, attesta che «il veicolo è stato oggetto di “mini voltura”, cioè di trasferimento di proprietà a favore di “contribuenti che [….] fanno commercio” di veicoli. Con tale particolare trasferimento, il cedente viene sollevato immediatamente da ogni responsabilità civile, penale e amministrativa, collegata alla proprietà e al possesso del veicolo, e l’acquirente, che usufruisce dei benefici fiscali di cui all’art. 56, comma 6 del D.Lgs. 446/1997, può porre legittimamente in circolazione il veicolo solo per finalità legate alla vendita (circolazione di prova ex art.1 D.L. n. 474/2001), sempre che il veicolo sia munito di una targa prova e che la responsabilità derivante dalla circolazione dello stesso sia coperta da una particolare polizza assicurativa che preveda la targa prova quale strumento di attribuzione della garanzia. In sede di stipulazione di un contratto di Rc auto, occultare o non dichiarare che il veicolo a cui l’assicurazione si riferisce è stato oggetto di “mini voltura” integra una dichiarazione inesatta, ovvero una reticenza entrambe dolose (ex art. 1892 c.c..), finalizzate all’elusione del regolare adempimento dell’obbligo assicurativo».
Per contrastare l’assunzione di contratti che rientrano in questa fattispecie, l’Ivass ha invitato le compagnie a diramare un’apposita informativa agli intermediari sui controlli da effettuare sui documenti prodotti dai contraenti in sede di assunzione del rischio e a operare, in sede di verifiche presso le reti di vendita, specifici controlli idonei a intercettare ogni eventuale assunzione irregolare dei rischi in parola.
Altra raccomandazione dell’Ivass alle imprese è quella di controllare a campione sui contratti Rc auto «che abbiano come contraente e/o proprietario del veicolo indicato in polizza soggetti “commercianti di veicoli”».
Gli esiti delle verifiche dovranno essere comunicati all’Ivass entro il 30 novembre 2023, indicando il numero dei contratti esaminati, le irregolarità accertate e gli eventuali intermediari interessati, nonché le misure poste in essere nei confronti della rete di vendita e per ripristinare la regolarità dei contratti.
Fabio Sgroi
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