mercoledì 10 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

INIZIATIVA #UNMESEPERTE DI UNIPOLSAI: SI ALZA UN POLVERONE

L’Unione nazionale consumatori ha deciso di presentare un esposto all’Antitrust; il Sindacato nazionale agenti scrive alla compagnia (e non solo): «È disintermediazione agenziale».

In queste ultime ore si sta sollevando un polverone attorno all’iniziativa del gruppo Unipol (con tanto di campagna pubblicitaria) di restituire ai propri clienti il premio corrispondente a un mese di Rc auto.

L’Unione nazionale consumatori (Unc) ha deciso di presentare un esposto all’Antitrust attraverso il quale chiede di verificare la correttezza della campagna promozionale #UnMesePerTe.  A differenza di quanto si presuppone dallo slogan (“UnipolSai ha deciso di restituirti un mese di polizza Rc auto”), in realtà non viene ridato indietro un mese, bensì c’è uno sconto sull’eventuale polizza futura, ma solo nel caso il consumatore decida di rinnovarla con UnipolSai, ha fatto notare Massimiliano Dona, presidente dell’Unc.

Massimiliano Dona

«Insomma, una campagna che mira a invogliare l’assicurato a non cambiare compagnia, che vuole fidelizzare il cliente. Un mese che più che per te, sembra più utile a loro. Con uno sconto di appena l’8,3%, infatti, mirano a conservare il loro portafoglio clienti. In questo momento di grave difficoltà, non consentiamo a nessuno di giocare con il marketing», ha sottolineato Dona.

Nelle ultime ore si è fatto sentire anche il Sindacato nazionale agenti, che ha inviato una lettera a UnipolSai (e per conoscenza ad Agenti UnipolSai Associati, all’Antitrust, al Garante per la protezione dei dati personali, all’Ania, al Ministero dello Sviluppo Economico e all’Ivass)

«Diversamente da quanto si è indotti a presupporre dallo slogan “UnipolSai ha deciso di restituirti un mese di polizza RC auto”, ci risulterebbe che l’iniziativa sia finalizzata a praticare uno sconto dell’8,3% sul premio di polizza Rc auto, solo nel caso in cui il consumatore decida di rinnovarla con la medesima compagnia (UnipolSai)», scrive Claudio Demozzi, presidente dello Sna. «Inoltre, per ottenere il voucher da utilizzare al momento del rinnovo contrattuale, il consumatore è tenuto ad accedere all’area digitale dell’impresa, a inserirvi i propri dati personali ed a rilasciare l’autorizzazione al trattamento dei dati (alla lettura dell’informativa i consensi facoltativi risulterebbero pre-flaggati). L’imponente investimento promozionale sembrerebbe così condurre ad una fidelizzazione dei clienti (per ottenere il “rimborso” sotto forma di sconto devono necessariamente rinnovare la polizza) ed all’acquisizione da parte dell’Impresa dei rispettivi dati personali corredati dell’autorizzazione al trattamento».

Claudio Demozzi

Lo Sna ha chiesto alle autorità competenti di verificare «se sussista una distonia tra lo slogan pubblicitario e il contenuto dell’iniziativa, tale da indurre in errore i consumatori e/o da costituire pratica commerciale scorretta, ingannevole, aggressiva o pubblicità ingannevole».

Per il sindacato di via Lanzone, la campagna pubblicitaria comporta «gravose conseguenze anche nei confronti degli agenti UnipolSai e della categoria agenziale in generale. Innanzitutto, non essendo stata preventivamente concordata con le rappresentanze sindacali aziendali (gruppi aziendali agenti), l’iniziativa ha colto di sorpresa gli stessi agenti Unipolsai che dovrebbero mettere in pratica quanto promesso dalla campagna mediatica. Gli agenti si trovano a dover prestare assistenza a moltissimi clienti che, non in grado di provvedere autonomamente, si rivolgono alle agenzie sul territorio per accedere all’area riservata on ine della cmpagnia ed ottenere il voucher suddetto, rispettando la procedura prevista. Adempimento questo che comporta un notevole impegno per gli agenti, in un momento in cui risulta già particolarmente complesso lo svolgimento delle ordinarie attività gestionali».

Per lo Sna, in sostanza, con questa iniziativa la compagnia non ha fatto altro che promuovere «una forma di disintermediazione agenziale». Demozzi ha quindi chiesto a Unipol di  «interrompere immediatamente l’iniziativa, che potrà essere riproposta con diversi termini e modalità preventivamente concordate con Aua, nel rispetto delle giuste regole concorrenziali del mercato».

Fabio Sgroi

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