sabato 18 Ottobre 2025

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L’IMPATTO DELLE CRIPTOATTIVITA’ SUL SETTORE ASSICURATIVO? «RISULTA LIMITATISSIMO»

È quanto ha fatto sapere Luigi Federico Signorini, presidente dell’Ivass, secondo cui il fatto che gli investimenti in cripto-attività delle compagnie italiane siano «estremamente ridotti» non pone «profili di attenzione in termini di tutela del risparmio e stabilità delle imprese».  
 

«Al momento, l’impatto delle criptoattività (intese come rappresentazioni digitali di valore o di diritti, ndr) sul settore assicurativo risulta limitatissimo». Lo ha affermato recentemente Luigi Federico Signorini, presidente dell’Ivass, il quale ha specificato che le segnalazioni di vigilanza standardizzate a livello comunitario consentono «una stima trimestrale di questa esposizione» e che dalle ultime rilevazioni dell’istituto di vigilanza, «gli investimenti in cripto-attività di compagnie assicurative italiane, diretti o sottostanti polizze unit-linked, sono estremamente ridotti e non pongono profili di attenzione in termini di tutela del risparmio e stabilità delle imprese».

Signorini ha fatto sapere che, con riferimento all’emissione e gestione in proprio di cripto-attività regolate dal Regolamento sui mercati delle cripto-attività e alla relativa disciplina italiana di adeguamento, «al momento non si ha notizia di iniziative da parte del settore assicurativo nazionale».

Signorini ha aggiunto che «i profili di competenza dell’Ivass, che non è incluso tra le autorità competenti ai sensi del d.lgs. 129/2024, sono limitati: possono riguardare, a titolo esemplificativo, il rilascio delle autorizzazioni laddove un’impresa di assicurazione risulti affiliata all’emittente di cripto-attività o laddove una cripto-attività non rientri nell’ambito di applicazione di Micar (Markets in crypto-assets regulation), ma rappresenti un prodotto assicurativo (art. 2 Micar). L’istituto potrà aderire ai futuri protocolli di intesa con la Banca d’Italia e la Consob previsti dall’articolo 9, comma 3 del d.lgs. 129/2024». (fs)

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