martedì 09 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

L’IMPATTO COVID-19 SULLE ASSICURAZIONI. FARINA: «SETTORE RESILIENTE: INDICE DI SOLVIBILITA’ MEDIO DELLE COMPAGNIE BEN AL DI SOPRA IL MINIMO DI LEGGE»

Il presidente dell’Ania, durante il suo intervento nel corso dell’assemblea annuale dell’associazione, che si è svolta stamattina, ha analizzato, fra l’altro, il modo con cui il comparto assicurativo ha vissuto gli ultimi mesi. L’Rc auto? Nei mesi di lock down la raccolta premi è scesa dell’11,5%.

 

Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, legge la sua relazione in occasione dell’assemblea dell’associazione di questa mattina

Il settore assicurativo nel tempo del Covid, l’assicurazione al servizio dell’azione di rilancio e le proposte di riforma. Sono i tre temi affrontati questa mattina, nella sua relazione, da Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, che si è svolta a Roma senza pubblico (è stata organizzata una diretta streaming).

Farina, in un clima surreale (l’evento si è svolto presso l’auditorium Conciliazione) ha aperto il suo intervento ovviamente parlando della pandemia e di come, il Covid-19, non abbia lasciato immune anche il settore assicurativo.

«La raccolta premi del 2019 aveva superato i 140 miliardi di euro, con una crescita del 3,7% rispetto all’anno precedente: +3,9% nel vita e +3,2% nel comparto danni. Il trend di crescita, confermato nei primi due mesi di quest’anno, ha bruscamente virato in negativo all’esplodere della pandemia», ha affermato Farina. «Nel trimestre del lockdown (da marzo a maggio), il decremento dei premi vita è stato del 35% rispetto al 2019. A giugno, con la fine delle misure eccezionali, si è registrata una prima inversione di tendenza, cui ha fatto seguito l’ulteriore consolidamento nei mesi di luglio e agosto, quando la raccolta è tornata sui livelli degli stessi mesi del 2019. In questo contesto», ha continuato il presidente dell’Ania, «è da segnalare il fatto che la raccolta netta sia rimasta in territorio positivo anche nella prima metà dell’anno, sia pure su valori ampiamente inferiori a quelli dello stesso periodo del 2019 (-15%). Anche nei rami danni, la contrazione della raccolta è stata molto significativa nei mesi del lockdown (-9% rispetto al corrispondente periodo del 2019). La riduzione è stata più marcata nell’Rc auto (-11,5%). Con la riapertura, la raccolta danni non auto si è riavvicinata ai livelli del 2019: nei primi otto mesi dell’anno, la contrazione è stata dell’1,7%. Nello stesso periodo, i premi Rc auto sono diminuiti di oltre il 5% e, nella stessa misura, è sceso il premio medio per veicolo. Questo andamento ha riflesso la decisione, annunciata dalle compagnie, di agevolare gli assicurati che non avevano utilizzato il veicolo durante il lockdown. Infatti, la frequenza sinistri era sensibilmente scesa nei mesi di chiusura, per poi risalire progressivamente nei mesi estivi verso i valori del 2019».

Farina, poi, ha virato sui dati economici del settore, a cominciare dal tema degli impieghi: «Le imprese assicuratrici italiane, alla fine del 2019, detenevano investimenti per circa 950 miliardi di euro, corrispondenti al 53% del Pil. Di questi 335 miliardi erano rappresentati da titoli di Stato (il 15% del totale dei titoli governativi italiani in circolazione). La volatilità sui mercati finanziari connessa con la diffusione della pandemia ha avuto effetti rilevanti sulla gestione finanziaria e patrimoniale delle nostre imprese. La flessione delle quotazioni azionarie e l’ampliamento degli spread sui titoli obbligazionari hanno comportato in marzo un calo delle plusvalenze nette di quasi il 40% rispetto alla fine del 2019. Con il generalizzato recupero dei mercati finanziari, il saldo è tornato a migliorare, portandosi a fine giugno su valori vicini a quelli dello scorso anno. Anche per effetto dell’andamento dei mercati finanziari, l’utile del primo semestre del 2020 si è quasi dimezzato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente».

E sull’indice di solvibilità medio delle imprese ha detto: «È sceso di ben 20 basis point nel primo trimestre dell’anno in corso ed è, poi, rimasto stabile in giugno sui livelli di marzo; le imprese vita sono quelle che hanno registrato la riduzione più significativa. Nonostante tali andamenti, gli indici sono rimasti però ben al di sopra del minimo di legge, a testimonianza della resilienza del settore anche in situazioni così difficili e complesse».

Fabio Sgroi

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