Secondo Italian Insurtech Association, l’intelligenza artificiale, l’analisi dei dati in tempo reale, la combinazione di tecnologie satellitari e la blockchain potrebbero giocare “un ruolo chiave nel migliorare l’efficienza e la trasparenza del settore assicurativo”.

Aumentare gli investimenti in tecnologie predittive se si vogliono limitare in maniera consistente i danni da eventi catastrofali alle imprese nostrane. Il monito arriva dall’Italian Insurtech Association (Iia).
«Considerando che meno del 10% delle Pmi è attualmente assicurata per i terremoti e meno del 5% per le alluvioni, il carico di lavoro per le compagnie assicurative sarebbe enorme e ingestibile», ha affermato Simone Ranucci Brandimarte, presidente dell’associazione. «Siamo da sempre favorevoli all’obbligatorietà delle polizze climatiche per le imprese, i cambiamenti climatici stanno portando a un aumento significativo dei danni assicurati, mettendo sotto pressione l’intera industria assicurativa. Tuttavia, riteniamo che la sola norma possa calmierare solo in parte il problema. È fondamentale aumentare gli investimenti in ricerca tecnologica, specie in quelle soluzioni dette “predittive”, che possono quindi prevedere la comparsa di un evento catastrofico e aiutare le aziende a reagire di conseguenza».
Secondo Iia, tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, l’analisi dei dati in tempo reale, la combinazione di tecnologie satellitari e la blockchain, potrebbero giocare “un ruolo chiave nel migliorare l’efficienza e la trasparenza del settore assicurativo”. Nel 2023 in Italia sono stati investiti circa 320 milioni di euro per soluzioni di climate tech, secondo dati del Clean Tech for Italy. Per Italian Insurtech Association è “fondamentale alzare questo dato intorno al mezzo miliardo di euro per supportare lo sviluppo di start up in grado di supportare le imprese contro il cambiamento climatico”. (fs)
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