martedì 04 Novembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

L’IDENTIKIT DEL CONSULENTE – AGENTE DEL FUTURO SECONDO IL CETIF

Chiara Frigerio, segretario del comitato direttivo del Centro di ricerca su tecnologie, innovazione e servizi finanziari Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ritiene che ci sia ancora spazio per la figura dell’agente di assicurazione. E spiega i motivi e non solo…

 

Chiara Frigerio

La complessità dell’offerta assicurativa e finanziaria, la necessità di personalizzazione delle soluzioni, il comportamento della domanda omnicanale, l’esigenza di educazione alla cultura del rischio e della sua prevenzione. Ecco perché abbiamo e avremo bisogno ancora dell’agente di assicurazione secondo Chiara Frigerio, segretario del comitato direttivo del Cetif, il Centro di ricerca su tecnologie, innovazione e servizi finanziari Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Il mondo della distribuzione di prodotti assicurativi, ha spiegato Frigerio nel corso di un recente convegno di Anapa Rete ImpresAgenzia, è oggi rappresentato da uno scenario di profonda trasformazione che richiede anche dei nuovi modelli di business che ricercano innovazione, senza però tralasciare l’aspetto umano.

L’agente è chiamato a fare un salto, a dare più peso al suo ruolo più consulenziale proprio per le ragioni riportate in apertura di questo articolo. «L’offerta assicurativa e finanziaria è complessa e ci troviamo sempre più in un contesto dove i prodotti assicurativi e finanziari vanno spiegati; l’agente può contribuire a comprendere l’offerta delle compagnie», ha spiegato Frigerio. «C’è poi la necessità di personalizzare le soluzioni assicurative, che siano ad hoc anche per i clienti che sono sempre più abituati ad avere servizi su misura. Inoltre la domanda non richiede più solo un canale, sia esso digitale o fisico, ma vuole una presenza spesso 24h in un contesto di omnicanalità. Infine, in considerazione del fatto che il nostro è un Paese sottoassicurato, sicuramente l’agente può ricoprire un ruolo cerniera importantissimo nell’educazione alla cultura del rischio e alla prevenzione».

Il segretario del comitato direttivo del Cetif ha anche delineato la figura dell’agente del futuro. Già, perché rispetto all’attuale figura di intermediario, forte delle competenze tecniche, nel futuro il consulente-agente dovrà avere un preciso identikit. «Innanzitutto», ha affermato Frigerio, «deve essere attento alla sostenibilità, avere un mindset innovativo (non solo tecnologico, ma di prodotto, di mercato e di processi), essere un nativo digitale (la tecnologia è un asset importante per il cliente dell’agente e per quest’ultimo la digitalizzazione non deve rappresentare una barriera, ma va cavalcata magari utilizzando strumenti e tecnologia messi a disposizione da terze parti), essere attento alla reputazione (in primis della categoria, del sistema finanziario), essere un forte ascoltatore, nonché comunicatore e avere forti competenze tecniche».

Fabio Sgroi

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