sabato 06 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

LEGGE GELLI. LOSITO: «LA COMPETIZIONE FRA COMPAGNIE? NON SI GIOCA SOLO SULLA TARIFFA, MA ANCHE SUI SERVIZI. E UN APPROCCIO SERIO E’ FONDAMENTALE…»

Il founder di Losito & Partners si sofferma anche sul ruolo della consulenza fornita alle strutture ospedaliere. E dice: «Occorre più conoscenza ed evitare gli errori del passato, quando…».

 

Francesco Saverio Losito (nella foto), founder di Losito & Partners e vice presidente di Asseprim – Confcommercio Imprese per l’Italia, ne è convinto. «La legge Gelli riavvicinerà gli assicuratori, anche esteri, al settore della medmal, ma attenzione: sarà necessario un approccio nuovo, serio, professionale, che possa supportare veramente tutto quello che è l’impianto di questa normativa». È quanto ha sostenuto nel corso di un recente convegno organizzato da Asseprim (Federazione nazionale servizi professionali per le imprese) proprio sugli effetti della Legge Gelli.

Dunque una opportunità per il settore assicurativo, che vede oggi pochi player attivi nell’ambito dei rischi che riguardano gli esercenti la professione sanitaria.

Importante è anche la consulenza che bisognerà fornire alle strutture ospedaliere. «Non è assolutamente semplice ma è  fondamentale in un segmento così importante per la vita del paese e che abbraccia non solo degli interessi collettivi che possono essere a cuore di tutta la collettività e del sistema paese, ma che vanno a toccare degli equilibri di natura economica e sociale», ha affermato Losito, che ha aggiunto: «Fondamentale è anche la comunicazione, perché una consulenza offerta in maniera seria, professionale, puntuale e dettagliata su quelli che possono essere i rischi che effettivamente sono sottesi alle attività specifiche diventa un’operazione estremamente importante. Un concetto, questo, che con la legge Gelli acquisisce maggiore rilevanza perché i soggetti in gioco sono diversi rispetto a quelli che erano stati abbozzati in precedenza, con la legge Balduzzi, quando la situazione era di fatto non disciplinata».

Adesso le cose sono cambiate e l’obiettivo è quello di non commettere più certi errori del passato quando, ha ricordato Losito, «c’erano soggetti che assicuravano rischi secondari rispetto a quelli direttamente corsi dalla struttura, senza considerare che le varie branche della medicina comportano dei rischi e situazioni prodromiche diverse a seconda delle patologie che si vanno a gestire in quel singolo segmento». Scelte scaturite «non tanto da aspetti squisitamente economici, ma da una mancata conoscenza della realtà», ha precisato Losito.

Uno degli obiettivi della legge Gelli è diminuire il ricorso alla medicina difensiva. Questo significherebbe liberare risorse da destinare a una consulenza più diretta. «La novità legislativa va a disciplinare una situazione che di fatto mette il manager pubblico di fronte a quella che è la partita che si gioca ormai da anni sul tavolo delle copertura assicurative; ecco, allora, che è quanto mai importante che la migliore organizzazione e gestione dei fondi delle risorse possa essere portata a vantaggio anche di quelle che sono le indispensabili coperture assicurative dei professionisti che operano in ambito sanitario. E la legge Gelli», ha proseguito Losito, «potrebbe ampliare gli spazi finora inesplorati, dando importanza al concetto di meritocrazia della struttura, dei professionisti e, perché no, anche nell’ambito delle compagnie di assicurazione. E a proposito di quest’ultimo punto sono convinto che le compagnie potranno far valere le loro qualità, sapendo di dover competere non solo sulla tariffa, ma anche sui servizi».

Fabio Sgroi

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