lunedì 08 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

LE PROPOSTE DI RIFORMA DELL’ANIA: SI VA DALLA PREVIDENZA ALLA SANITA’, DALLA RC AUTO ALLA DIFESA DEL TERRITORIO. E SULLA PANDEMIA…

Il presidente Maria Bianca Farina, nella relazione letta durante l’assemblea annuale dell’associazione qualche giorno fa, ha parlato non solo di settore assicurativo nel tempo del Covid e di assicurazione al servizio dell’azione di rilancio dell’economia, ma anche…

 

Maria Bianca Farina

Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, nel corso del suo intervento durante l’ultima assemblea dell’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, che si è svolta qualche giorno fa, non ha parlato solo di settore assicurativo nel tempo del Covid e di assicurazione al servizio dell’azione di rilancio.

Nella parte finale della sua relazione ha illustrato anche le proposte di riforma.

PREVIDENZA – Sul tema della previdenza, Farina ha sottolineato come il sistema, «già fortemente provato», rischi di «subire un progressivo deterioramento con il passare degli anni. La crisi del mercato del lavoro, innanzitutto, sta riducendo il flusso contributivo destinato a pagare le pensioni già maturate e quelle future». Per il presidente dell’Ania è evidente che «il solo sistema pubblico non sarà in grado di sostenere il peso di una previdenza adeguata alle esigenze del futuro. Si pone quindi con forza il tema di incentivare il sistema misto pubblico-privato che, nel rispetto delle reciproche peculiarità e con un fisco adeguatamente rivisto in chiave di detassazione nella fase di accumulo, almeno sui rendimenti, garantisca una sostenibilità di lungo periodo».

Fari puntati anche sulla non autosufficienza degli anziani. Per Farina «occorre mettere in atto, in tempi ragionevolmente brevi, meccanismi che garantiscano anche agli anziani delle fasce economiche più deboli un’assistenza qualificata, costante e sostenibile. Si potrebbe, ad esempio, creare un fondo di avviamento strutturale che renda più accessibili alla popolazione più giovane e, in generale, alle fasce economiche più deboli, piani di accantonamento finalizzati a questo scopo. Il concorso dell’offerta assicurativa potrebbe, anche in questo caso, efficientare la quota di spesa privata a supporto e vantaggio del sistema nel suo complesso».

SANITA’ – Anche il sistema sanitario, per l’Ania, ha bisogno di trovare equilibri nuovi e di prospettiva. «L’affiancamento della sanità privata a quella pubblica è tema di costante riflessione e confronto nell’ottica di offrire alle famiglie italiane il massimo di fruizione dei servizi di prevenzione e cura», ha affermato Farina. «Passi importanti, sotto questo aspetto, sono stati fatti, ma è convinzione diffusa, se non unanime, che il percorso possa essere reso più fluido ed efficace. Si tratta di allargare quanto più possibile la platea di coloro che hanno bisogno di rivolgersi al sistema sanitario, senza che il fattore economico sia un insormontabile ostacolo e che le tempistiche siano inadeguate».

Dunque una «rinnovata e organizzata collaborazione pubblico-privato è l’unica in grado di dare risposte soddisfacenti e su larga scala. Anche in questo caso la leva fiscale potrebbe attivare risorse importanti sia nella fase di prevenzione che in quella di cura, compresa la lungodegenza, uno degli aspetti più delicati e critici dell’intera filiera sanitaria».

RC AUTO – Non poteva ovviamente mancare un riferimento a questo comparto. Il presidente dell’Ania chiede di ripensare in maniera strutturale l’impianto normativo dell’assicurazione auto, con l’obiettivo di «ridurne ulteriormente il costo complessivo per la collettività, unica strada per ridurre i prezzi a favore di tutti, favorendo comportamenti virtuosi ed evitando costi non necessari. Inoltre, si renderebbe il sistema pronto al processo di evoluzione della mobilità e agli obiettivi di digitalizzazione e sostenibilità del Paese».

Tra i primi interventi per raggiungere questo obiettivo «si potrebbe, in linea con quanto avviene in altri Paesi europei, standardizzare e calmierare la dinamica di crescita (oltre il 45% dal 2009) dei risarcimenti medi per lesioni gravi, sopra i 9 punti di invalidità. Occorre poi affrontare in maniera ancora più incisiva il fenomeno delle truffe assicurative e di quelle legate alla criminalità organizzata. Riteniamo urgente intervenire in maniera organica per modificare la normativa a tale scopo».

Farina ha poi ricordato l’impegno dell’Ania proprio sul fronte della lotta alle frodi, attraverso l’avvio di un progetto per la costituzione di una unità (l’Osservatorio Antifrode) che, «sfruttando le nuove tecnologie e i sistemi di advanced analytics, consenta di identificare i casi a rischio e sia dedicata al contrasto delle truffe in collaborazione con la magistratura, le forze dell’ordine e l’istituto di vigilanza».

Ma bisognerebbe contrastare anche il fenomeno di chi guida senza assicurazione e ripensare il sistema di bonus-malus . «Si stima che circa 2,6 milioni di veicoli circolino senza pagare l’assicurazione, mettendo a rischio gli altri cittadini e causando sinistri che alla fine sono pagati dalla collettività», ha fatto sapere Farina. «Anche in questo caso si tratta di individuare tempestivamente, sfruttando le nuove tecnologie e la diffusione delle telecamere, i proprietari delle auto registrate ma non assicurate e prevedere efficaci sanzioni».

Per quanto riguarda il bonus-malus, «il nuovo sistema dovrebbe essere più sostenibile, adeguandosi a una realtà di frequenza sinistri profondamente cambiata rispetto al primo impianto normativo e differenziando le regole evolutive in base alla tipologia del sinistro causato, in modo ad esempio che un piccolo graffio in un parcheggio non conti come un sinistro con lesioni gravi».

DIFESA DEL TERRITORIO – Ania ritiene «urgente predisporre misure organiche e strutturali a difesa del territorio e quindi di famiglie e imprese». Per Farina «occorre finalmente realizzare un sistema efficace di prevenzione e protezione dai danni derivanti dalle catastrofi naturali che preveda anche lo strumento assicurativo. Si tratta di un terreno in cui l’Italia accusa, rispetto ai principali partner europei, un ritardo molto grave. Riteniamo opportuno, inoltre, prolungare le recenti misure in materia di eco e sisma bonus ed estendere queste misure anche al patrimonio immobiliare delle società che gestiscono il risparmio previdenziale, assicurativo e di lungo termine delle famiglie italiane».

PANDEMIA – L’Ania si è inserita nell’ampio dibattito europeo sul tema della eventualità e possibilità di coprire, in tutto o in parte con soluzioni assicurative, i danni derivanti da possibili future pandemie. «A tal fine abbiamo costituito un gruppo di eminenti esperti (economisti, virologi, assicuratori, riassicuratori e autorità di vigilanza) per individuare esigenze e bisogni dei vari clienti: famiglie, imprese, sistema sanitario nazionale pubblico e privato, così come emersi dall’esperienza del Covid e valutarne l’assicurabilità», ha fatto sapere Farina. «Il progetto si è concluso in questi giorni; lo presenteremo al Governo perché possa valutare se e come utilizzarlo».

Il presidente dell’Ania ha precisato «che la possibilità potrà essere concreta se si agirà nella logica della partnership pubblico-privato e se, per le risorse private, si potrà accedere alla efficace leva della mutualità assicurativa. Riteniamo che sia la copertura contro le catastrofi naturali sia quella contro la pandemia dovrebbero ricevere a pieno titolo adeguati finanziamenti dalle risorse europee che si renderanno disponibili».

Fabio Sgroi

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