mercoledì 10 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

«LE NOSTRE AGENZIE SONO IL PROPULSORE DEL SISTEMA GENERALI. E LA COMPAGNIA DEVE TENERNE CONTO…»

Dopo un periodo burrascoso, l’Associazione nazionale agenti generali Ina Assitalia (Anagina) ha ritrovato entusiasmo con l’avvento di Mario Greco e Philippe Donnet. Il presidente Davide Nicolao racconta a tuttointermediari.it obiettivi e progetti dell’associazione, che mantiene alta l’attenzione sul processo di integrazione delle varie reti in Generali Italia.  

 

Davide Nicolao«Fra le reti che sono confluite in Generali la nostra è tra quelle che sono animate da più entusiasmo». Davide Nicolao (nella foto a lato), presidente di Anagina, l’Associazione nazionale agenti generali Ina Assitalia, lo dice a tuttointermediari.it in modo convinto. E non è un’affermazione dettata dal successo del primo workshop danni della rete che si è tenuto qualche giorno fa a Roma (22 giugno) e a Mogliano Veneto (24 giugno). Un evento di cui Nicolao, 42 anni il prossimo 17 agosto, agente a Salerno, parla volentieri, anche se l’associazione (287 agenzie iscritte per un totale di circa 400 agenti) è concentrata sul processo di integrazione della rete in Generali Italia. Una operazione estenuante, che sta mettendo a dura prova anche questa rete agenziale.

Domanda. Nei giorni scorsi si è svolto il primo workshop danni organizzato dalla scuola assicurativa Anagina Academy. Quale era l’obiettivo di questo evento e come è andato?

Risposta. Anagina aveva da tempo, all’interno delle commissioni di lavoro, un dipartimento delle migliori esperienze agenziali, che quest’anno abbiamo ribattezzato Anagina Academy. Durante le riunioni periodiche con gli iscritti, i migliori agenti mettono a disposizione le loro best practice, per mostrare i vari modelli di organizzazione del lavoro e di vendita. L’obiettivo di questo evento formativo era l’approfondimento, tecnico e commerciale, del ramo danni, con un focus sul mondo delle piccole e medie imprese. Particolare attenzione è stata posta sulle varie tecniche di ricerca della clientela, sulla presentazione dell’agenzia e sulla consulenza, con interventi sia degli agenti, sia dei tecnici della direzione generale della compagnia. Il workshop ha previsto due tappe: una a Roma, a cui hanno partecipato agenti, subagenti, collaboratori e produttori delle agenzie del centro – sud Italia, e una a Mogliano Veneto, aperta a chi opera nel nord Italia. A ciascuna delle due tappe hanno preso parte circa 600 persone e anche alcuni manager della compagnia e in particolare Stefano Gentili, chief marketing & distribution officer, Mauro Montagnini, chief property & casualty officer e Tommaso Ceccon, responsabile area danni imprese.

D. Parliamo delle agenzie iscritte ad Anagina. In quale stato versano dal punto di vista per esempio della redditività?

R. In passato abbiamo vissuto un momento abbastanza conflittuale con la compagnia e ciò, anche alla luce della situazione del mercato che ha visto la riduzione dei premi auto e risanamenti di portafoglio, ha portato varie agenzie ad attraversare una fase di difficoltà. Con l’avvento di Mario Greco (group ceo di Generali, ndr) e di Philippe Donnet (country manager di Generali in Italia, ndr) è stato varato un piano di analisi delle singole realtà agenziali, che ha previsto un intervento in quei casi di appalti totalmente sballati in termini di budget e di portafoglio.

D. Oggi come è la situazione?

R. C’è qualche caso che deve essere ancora risolto, ma sicuramente lo stato di salute delle agenzie di Anagina è nettamente migliore rispetto agli anni passati. Diciamo che oggi siamo più alle prese con le difficoltà oggettive dovute all’integrazione. Mi riferisco in modo particolare alla parte informatica. Per quanto riguarda invece lo spirito con il quale stiamo affrontando questa fase, direi che, delle reti che sono confluite in Generali Italia, la nostra è probabilmente fra quelle che sono animate da più entusiasmo.

D. Perché? C’è un motivo particolare?

R. Per l’importanza che ha sempre avuto Ina, e quindi Anagina, noi abbiamo vissuto gli anni di acquisto da parte di Generali come figli di un dio minore e questo ci aveva messo in difficoltà. L’entrare di diritto in un’unica squadra, premesso che ormai la sede Ina, il marchio e tutti i contenuti non esistono più, ci dà la giusta attenzione. Siamo convinti che le 300 realtà imprenditoriali di Anagina, con le loro specificità, possano emergere in questo contesto.

D. Torniamo ai problemi di natura…informatica. Quale fase state vivendo oggi?

R. Lo scorso febbraio abbiamo chiuso il roll out vita e contabilità, e nei primi giorni di maggio abbiamo iniziato quello sui danni, che si realizzerà con la migrazione del portafoglio entro la fine del prossimo mese di ottobre. Lavorare con il vecchio sistema informatico e contemporaneamente con il nuovo, con i dipendenti e i collaboratori che devono abituarsi a nuove tipologie di modelli, di proposte e di nuove polizze, ci sta impegnando molto sia a livello di tempi, sia di attitudini.

D. Quale è la sua opinione in merito al catalogo prodotti attualmente a disposizione della rete?

R. Per quanto riguarda il ramo vita siamo riusciti a portare due-tre prodotti di punta di Ina Assitalia all’interno del catalogo di Generali Italia. Gli altri prodotti sostanzialmente sono uguali. Per quanto concerne i rami danni il discorso per noi è diverso. È un mondo che è totalmente nuovo rispetto al nostro, più difficile dal punto di vista della conoscenza tecnica. Noi, tra l’altro, proveniamo da tanti anni da una situazione di rigore assoluto per quanto riguarda l’assunzione dei rischi su questo comparto. Adesso abbiamo la possibilità di poter entrare in settori dove purtroppo ormai da tempo non eravamo più presenti. Uno di questi è proprio quello legato alle aziende.

Workshop danni Anagina giugno 2015 - Mogliano VenetoD. Come è il rapporto con i vertici della mandante?

R. È sicuramente molto collaborativo. Certo non mancano momenti nei quali abbiamo opinioni differenti, però non siamo mai arroccati su posizioni ostative. La compagnia è molto impegnata nella fase dell’unificazione e noi cerchiamo di mantenere un livello massimo di attenzione. (Nella foto a lato, un momento del workshop danni organizzato a Mogliano Veneto)

D. Lei è stato eletto presidente di Anagina nel novembre del 2013. Con quali obiettivi ha assunto questa carica?

R. L’obiettivo primario era quello di risollevare una rete che era molto debilitata dai diversi progetti aziendali e di riportarla alla meritocrazia che ha sempre avuto e allo splendore che nel tempo ha contraddistinto le agenzie dell’Ina. Agenzie con portafogli di grande dimensione, dove l’agente generale più che un assicuratore era un imprenditore e un gestore di risorse umane. E ancora oggi ritengo le agenzie di Anagina l’unica rete del mercato in grado di selezionare, formare e inserire in struttura nuovi collaboratori. Da parte mia mi sono impegnato, insieme con i membri della giunta esecutiva, a far pesare quello che è il nostro ruolo all’interno del progetto di Generali Italia.

D. Siamo a metà dell’opera, visto che il suo mandato scadrà a fine 2016. Può ritenersi soddisfatto di come stanno andando le cose?

R. Sono più che soddisfatto. La divisione Ina Assitalia è tornata sicuramente a essere primaria all’interno di Generali Italia. Abbiamo, però, un passo molto importante da compiere che è quello della unificazione totale, quindi il livello di attenzione resta alto. Soprattutto quando la compagnia si troverà a dover decidere un’unica politica, un unico modello distributivo, un’unica gara di produzione e via dicendo. In quel caso sarà importante da un lato ascoltare le istanze che arriveranno dal sistema Anagina, e dall’altro avere un sistema che possa garantire a tutti i gruppi agenti una più che tranquilla convivenza.

D. Come si muoverà Anagina in questa seconda parte dell’anno e quale è il messaggio che in questo momento intende dare alla mandante?

R. Sono convinto che Anagina, come ha fatto l’anno scorso, continuerà a portare risultati molto importanti alla compagnia, sia nel vita, sia nei danni. Il messaggio che mi sento di dare alla mandante è che Anagina rappresenta la metà della produzione dell’area country Italia di Generali e nell’ambito di Generali Group rappresenta più della metà del business di Generali. Siamo di fatto uno dei propulsori del sistema e quindi ci auguriamo di essere considerati tali, specialmente quando nel 2016 la rete vivrà una fase di unificazione più accelerata rispetto a quest’anno.

Fabio Sgroi

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