lunedì 08 Settembre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

LE FAMIGLIE ITALIANE RITORNANO A RISPARMIARE ED ESPLORANO POSSIBILI INVESTIMENTI. IL GESTORE IDEALE? ECCO QUALI CARATTERISTICHE DEVE AVERE…

Il Rapporto 2016 di Assimoco fotografa una situazione che è comunque ottimistica e che rappresenta una opportunità per compagnie e intermediari assicurativi.

Risparmio, investimenti, rendimentoLe famiglie italiane sem­brano aver raggiunto una fase di stabiliz­zazione positiva nella loro situazione di vita quotidiana; ritornano a rispar­miare, ma manifestano due atteggiamenti: quello di un’“attesa” (liquida) e quello di un’“esplorazione attiva” dei possi­bili investimenti. E i capifamiglia? Ribadiscono la centralità del fattore-fiducia nei confronti degli interme­diari bancari-finanziari o quanto meno del gestore professionale cui la famiglia si rivol­ge, ma sono anche consapevoli che bisogna aumentare la propria preparazione econo­mico-finanziaria per essere più responsabili come clienti-protagonisti.

Sono alcune delle principali indicazioni emerse nell’edizione 2016 del rapporto Un Neo-Welfare per la famiglia: Cooperare per una gestione consapevole del risparmio, promosso dal Gruppo Assimoco e realizzato dalla società Ermeneia – Studi & Strategie di Sistema di Roma.

Le famiglie italiane, dunque, hanno da tempo reagito alla crisi trovando un nuovo equilibrio. Lo dimostrano alcuni numeri: per esempio l’andamento dei consumi delle fami­glie ricomincia a essere po­sitivo, con un incremento dello 0,6% e dello 0,9% rispettivamente nel 2014 e nel 2015 rispetto al segno negativo de­gli anni precedenti. E poi aumenta il valo­re delle attività finanziarie possedute dalle famiglie nel periodo 2010-2014 (+8,6%), con un trend di crescita più evidente se si guarda al possesso dei Fondi di investimen­to (+39,8%), alle azioni (+27,6%) e alle riserve tecniche di assicurazione (+18,6%); aumenta anche la liquidità che fa capo alle famiglie nel periodo 2010-2014, visto il possesso più consistente di biglietti/moneta, di depositi bancari e di risparmio postale (+11,0%). C’è anche l’opinione soggettiva dei capifamiglia concernente l’anda­mento della loro sensazione di impo­verimento, che passa dal 64,1% del 2014 al 61,8% del 2016.

Capifamiglia che, come è emerso nel Rapporto di Assimoco, ammettono di aver adottato comportamenti più sobri nei consumi (86,3%), di aver ripreso a risparmiare (71,3%), di aver cominciato a ripensare il modo di inve­stire i propri risparmi anche sul piano finanziario (65,7%) e sul piano delle polizze assicurative destinate a copri­re i grandi rischi (54,0%) oltre che aver riconsiderato la possibilità di investire nuovamente e,  malgrado tutto, nel “mattone” (45,5%). E c’è anche il clima di fiducia dei con­sumatori che continua a migliorare nel tem­po, dato che il relativo indice è passato dal 93,2 del 2012 al 115 del 2016.

Risparmio, rendimentoLE FAMIGLIE ATTENDONO E NEL FRATTEMPO “ESPLORANO” – Sempre secondo il Rapporto 2016 di Assimoco, i capifamiglia che dichiarano di aver rispar­miato nell’ultimo anno fino al 15% del red­dito familiare sono saliti dal 26,7% del 2014 al 34,6% del 2016. Ciò, però, non vuol dire che gli stessi capifamiglia siano passati a fare investimenti, anche per­ché c’è un certo diso­rientamento. Il 78,4% di loro, infatti, ha ammesso che non è facile scegliere tra impieghi finan­ziari ottimali tra quelli disponibili e l’81,4% ha sottolineato come le sicurezze e i rendimenti cui si era abituati in passato non siano più validi oggi. Inoltre l’84,8% ha registrato decisamente in negativo le recenti vicende che hanno interessato alcune banche regio­nali italiane.

Insomma i due/terzi degli intervistati di­chiarano di essere tentati di non fare alcun in­vestimento finanziario e di restare “liquidi”, conservando il denaro in casa o in cassette di sicurezza, anche se poi i comportamen­ti effettivi risultano molto più aperti e in evidente trasformazione.

Quali sono le prospettive per il 2016? Il 55,4% dei capifamiglia vorrebbe compra­re ancora case e/o beni immobili per sé o per i propri figli; il 47,9% risulta più disponibile a investire parte dei risparmi in polizze assicurative che coprano i grandi rischi a cui è esposta la famiglia; il 59% vorrebbe anche poter investire parte dei propri risparmi nelle medie im­prese italiane maggiormente dinamiche; il 61% è alla ricerca di gesto­ri professionali preparati che riescano a dare buoni consigli, con riferimento alla specifica situazione familiare.

Rc professionaleIL GESTORE IDEALE – Le opinioni raccolte presso i capifamiglia hanno evidenziato (85,3%) una riduzione della fiducia nei confronti delle banche e degli in­termediari finanziari, il che incide sull’in­certezza dei clienti per quanto riguarda la collocazione dei propri risparmi.

Il capofamiglia ha anche difficoltà a indivi­duare gli investimenti più opportuni per il risparmio del nucleo di convivenza e a trovare gli intermediari che riescano a dare consigli in maniera adeguata e abbastanza sicura (81,8%);  ma c’è anche una elevata consapevolezza da parte degli intervista­ti circa la non sufficiente educazione fi­nanziaria posseduta (74,6%).

Ma quali caratteristiche ideali deve possedere, per i capifamiglia, un gestore per i risparmi e per gli investimenti? Innanzitutto che sappia valutare (e spie­gare) il livello di rischio consigliabile da assumere, tenuto conto del rendimento e della situazione familiare (85%); ma anche un gestore che sappia dare i suggerimen­ti più opportuni sia in tema di copertura dei grandi rischi che possono interessare la famiglia sia in tema di investimenti fi­nanziari (82,6%); un gestore che sappia ricostruire la si­tuazione complessiva della famiglia per quanto riguarda il tema dei possibili in­vestimenti già attuati e di quelli possibi­li, tenuto conto dei bisogni attuali e di quelli in evoluzione della famiglia stes­sa: mettendo in relazione motivazioni, rischio accettabile, livello di reddito e di risparmio del cliente (81,4%); un gestore che sappia dare indicazioni per migliorare l’educazione finanziaria del cliente (81,4%); un gestore che sappia dare indicazioni di tipo informativo sulle opportunità di in­vestimento esistenti (80%); un gestore di cui ci si possa sostanzial­mente fidare senza dover diventare esperti di finanza e/o di assicurazioni (78,4%).

I capifamiglia, infine, avvertono anche la neces­sità di incrementare la loro preparazione economico-finanziaria, tanto è vero che l’83,8% sottolinea l’importanza di una gestione consapevole del risparmio familiare, ma il 74,2% riconosce di possedere una preparazione economico-finanziaria di li­vello insufficiente.

Fabio Sgroi

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