Per il presidente dell’Unione Agenti Axa questo fenomeno «genera la possibilità di un’azione di forza da parte delle imprese, nei confronti magari delle agenzie più in difficoltà, che è clamorosa». Indice puntato anche sulla disparità di trattamento delle verifiche ispettive nelle filiali bancarie, sulla trasparenza nel rendere noto i ricavi degli intermediari, sul mystery shopping e…

Verifiche ispettive nelle filiali bancarie, trasparenza nel rendere noto i ricavi degli intermediari, mystery shopping, trasferimento sulle compagnie delle attività di controllo in capo all’authority, comportamenti distorsivi di alcuni operatori di mercato. Ha parlato anche di questi temi, Alessandro Lazzaro, presidente dell’Unione Agenti Axa, in occasione del suo intervento, qualche giorno fa a Milano, durante la nona edizione dell’Osservatorio europeo degli intermediari assicurativi a cura di Cgpa Europe, compagnia specializzata nella Rc professionale degli intermediari.
Lazzaro, con riferimento all’attuale composizione dell’Ivass, ha ricordato come questa «sia di emanazione bancaria». E sui controlli ispettivi dell’authority presso le agenzie di assicurazione e le filiali bancarie ha osservato come «non ci sia lo stesso trattamento. Non è bastato un regolamento Ivass specifico e nemmeno una legge per quello che accade tuttora all’interno delle filiali delle banche. Tutte le volte che si va a chiedere un mutuo in pratica “obbligano” a sottoscrivere una polizza: non lo dicono chiaramente, ma fanno capire che è gradita perché questo favorisce la delibera. Ma di questo non si parla e ci si accanisce in maniera terapeutica contro gli agenti».
Sul fatto che questi ultimi debbano rendere trasparenti i propri ricavi, Lazzaro ha sottolineato: «La nostra è l’unica categoria soggetta a questo obbligo. In nessun tipo di attività economica succede…». Poi i tanti dubbi sul mystery shopping: «Non sappiamo quali tipi di competenze abbia chi è incaricato di andare in incongnito presso le agenzie. Chi garantisce che questi soggetti che si recano presso le agenzie e le subagenzie abbiano ricevuto effettivamente il mandato a svolgere questa attività?» si è chiesto Lazzaro.
Ma a preoccupare «moltissimo» il presidente dell’Unione Agenti Axa è «il fatto di avere trasferito in parte sulle compagnie le stesse attività di controllo determinate dai regolamenti dell’istituto di vigilanza. Questo genera la possibilità di un’azione di forza da parte delle imprese, nei confronti magari delle agenzie più in difficoltà, che è clamorosa».
Lazzaro, inoltre, ha rimarcato l’assenza di vigilanza riguardo «i comportamenti discorsivi di alcuni operatori di mercato» e la necessità di intervenire sulla semplificazione. «Non si può dichiarare di puntare sulla semplificazione e poi chiedere ai clienti ulteriori firme, introducendo peraltro ulteriori vincoli, lacci e lacciuoli nell’ambito dell’attività degli intermedari. È una contraddizione clamorosa».
Fabio Sgroi
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