sabato 01 Novembre 2025

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LAZZARO E LA NASCITA DI UNIAGENTI: «AVRA’ UN SENSO SOLO SE SARA’ IN GRADO DI…»

Il presidente dell’Unione Agenti Axa: «Non so dire se il momento storico richieda la nascita di un’altra sigla sindacale, considerato che la maggior parte degli agenti non è iscritta ad alcun sindacato e che non mi pare, sino a ora, si sia riusciti a coinvolgere verso una sensibilizzazione all’azione sindacale».

 

Alessandro Lazzaro

La premessa che fa Alessandro Lazzaro, presidente dell’Unione Agenti Axa, è questa: «Ho grande stima sia di Roberto Salvi (presidente di Uniagenti, ndr) che di Umberto D’Andrea (vice presidente, ndr) e posso capire il loro desiderio di dare un contributo concreto alle sorti della categoria». A Tuttointermediari.it l’agente operativo a Palermo ha rilasciato il suo punto di vista in merito alla nascita di Uniagenti.

«Parto dal principio che chi dedica il suo tempo nell’interesse della collettività, indipendentemente dalle idee che esprime, vada rispettato e debba essere considerato come un interlocutore con cui confrontarsi», ha spiegato. «Non so dire se il momento storico richieda la nascita di un’altra sigla sindacale, considerato che la maggior parte degli agenti non è iscritta ad alcun sindacato e che non mi pare, sino a ora, si sia riusciti a coinvolgere verso una sensibilizzazione all’azione sindacale».

Lazzaro è poi entrato più a fondo nella questione. «A mio parere ciò che serviva e serve urgentemente alla categoria credo sia la capacità di fare sintesi almeno sulle questioni che hanno un forte impatto su tutti i colleghi. Mi riferisco all’incapacità di avere una visione comune rispetto  all’Accordo Nazionale Imprese Agenti, oggi in un binario morto e il cui mancato rinnovo impedisce di dare risposte alle impellenti necessità di evoluzione del mercato; al contratto collettivo dei dipendenti, alle iniziative attuate dal regolatore che a volte ci riportano al teatro dell’assurdo di beckettiana memoria; a una più incisiva valorizzazione degli agenti verso il Governo e l’opinione pubblica; in  definitiva a recuperare quel sentimento identitario ormai sempre più labile».

Uniagenti. Che sindacato sarà? «Se la nuova associazione sarà in grado di contribuire a far sì che si abbandonino propaganda, personalismi e protagonismo e che si avvii un dialogo aperto e costruttivo con tutti gli attori in campo, capace di generare idee che siano patrimonio comune, allora la sua costituzione avrà un senso», ha risposto Lazzaro. «Altrimenti si registrerà un’ulteriore frammentazione, sulle cui responsabilità è ora che tutti si faccia una sana autocritica, ma che rischia, oggi, di diventare anti-storica».

Fabio Sgroi

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