domenica 12 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

L’ASSOCIAZIONE AGENTI ALLIANZ ALLA COMPAGNIA: «PASSIAMO ALLA FASE DUE. CON QUESTI PROVVEDIMENTI STRAORDINARI»

L’emergenza coronavirus preoccupa il gruppo agenti presieduto da Umberto D’Andrea, che ha scritto una lettera alla mandante.  

Sono sette i provvedimenti straordinari chiesti dall’Associazione Agenti Allianz alla mandante per dare nuova linfa alle agenzie, alle prese con l’emergenza coronavirus. Il presidente Umberto D’Andrea, a nome del consiglio direttivo dell’associazione, le ha elencate in una lettera inviata qualche giorno fa all’amministratore delegato di Allianz, Giacomo Campora.

Nel dettaglio, la Tripla A ha chiesto: il pagamento, su parametri del 2019, dei contributi sulle matrici dell’accordo economico; un fondo economico integrativo per coprire il differenziale di pay out per le agenzie, tra il secondo trimestre 2020 e analogo periodo del 2019; l’aumento provvigionale, su polizze danni e motor, per tutto il 2020; la creazione di un programma commerciale specifico per il periodo di emergenza, che valorizzi al massimo produzione e incassi del 2020, e sterilizzi storni di polizze danni e riscatti di polizze vita; il pagamento delle provvigioni su titoli oggetto di copertura finanziaria, riconosciute al momento della stessa copertura, salvo restituzione, in quei casi sporadici di mancata contabilizzazione; l’introduzione di interventi che, nel rispetto delle norme, facilitino le rimesse decadali; immediati interventi tecnici su polizze e/o garanzie, per far percepire ai clienti che Allianz è in grado di interpretare al meglio le esigenze dettate dai mutati scenari.

«È giunto il momento di dare assoluta priorità alle agenzie, ai loro bilanci, profondamente segnati da una pericolosa china di mancati introiti, e a integrare quelle che sono state importantissime misure emergenziali, con altre più strutturate», ha fatto presente D’Andrea nella lettera. «Appare evidente che tali proposte debbano essere “misurate”, prima, ma soprattutto durante, per adeguarle costantemente, e rapidamente, all’evolversi della situazione. Sarà fondamentale monitorare e farsi trovare pronti, con eventuali correttivi, da applicare ai provvedimenti già pianificati e avviati. L’imprevedibilità della situazione, e la sua rapida evoluzione, potrebbero vanificare interventi apparsi efficaci fino a pochi giorni prima. Ciò nonostante dobbiamo provare a immaginare cosa potrà accadere a pericolo di contagio terminato, e forse, a pericolo di “recessione agenziale” immanente. Sarà quello il momento peggiore, in quanto, se nella fase di emergenza, dobbiamo difenderci dai mancati incassi, perché i clienti non pagano, temiamo fortemente che nel “post emergenza” dovremo difenderci dalla concorrenza, con clienti che non pagano a noi, ma pagano ad altri».

Fabio Sgroi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IN COPERTINA