sabato 06 Settembre 2025

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L’ANTITRUST DA’ L’OK ALL’ACQUISIZIONE DI UNIQA ASSICURAZIONI DA PARTE DI REALE MUTUA

Per l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, l’operazione non modifica, «in modo significativo, l’assetto concorrenziale in alcuno dei mercati rilevanti analizzati».

REALE MUTUA sedeC’è il via libera dell’Antitrust all’operazione di acquisto da parte di Reale Mutua (nella foto a sinistra, la sede) del 99,7% del capitale sociale di Uniqa Assicurazioni e delle sue controllate (Uniqa Previdenza, Uniqa Life e Uniqa Intermediazioni).

Reale Mutua aveva comunicato all’Antitrust gli estremi dell’operazione con una lettera inviata lo scorso 16 dicembre. Dopo aver ottenuto il parere dell’Ivass lo scorso 25 gennaio (l’istituto di vigilanza non ha evidenziato nell’operazione la sussistenza di elementi idonei ad alterare l’assetto concorrenziale nei mercati assicurativi), l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha dato l’ok nell’adunanza del 7 febbraio scorso, riportando il provvedimento (n. 26413) nel bollettino di oggi 27 febbraio.

Oltre all’acquisto di Uniqa Assicurazioni e delle sue controllate, l’operazione prevede, inoltre, la stipula di «un patto di non concorrenza, a carico di Uniqa Gmbh, consistente nell’impegno a non svolgere in Italia attività in concorrenza con quelle delle società oggetto di cessione. Il patto è reso necessario dalla circostanza per cui l’operazione comporta il trasferimento di specifico know-how rispetto a determinati prodotti assicurativi non realizzati da Reale Mutua».

Nella parte relativa alle valutazioni, l’Antitrust evidenzia come l’operazione interessi «i mercati della produzione di prodotti assicurativi danni corrispondenti a ciascun ramo danno in cui opera Uniqa, segnatamente infortuni, malattia, cvt, incendio ed elementi naturali, altri danni ai beni, Rc autoveicoli terrestri, Rc veicoli marini, Rc generale, cauzione, perdite pecuniarie, tutela legale e assistenza». Su questi mercati, «aventi dimensione geografica nazionale, Uniqa detiene quote inferiori al punto percentuale, con la sola eccezione del ramo 2 Malattia, nel quale Uniqa detiene uno specifico know-how rispetto ad alcuni prodotti assicurativi, con una quota compresa tra l’1% e il 5%. Negli stessi rami Reale Mutua detiene quote comprese tra l’1% e il 5% e il 10%-15% che, a seguito dell’operazione, subiranno variazioni assolutamente contenute, inidonee ad alterare gli equilibri concorrenziali preesistenti».

Con riferimento ai mercati distributivi dei rami danni, Reale Mutua è presente su tutti i mercati provinciali, mentre Uniqa «è presente su 106 delle 110 province italiane. Al riguardo si precisa che le uniche province in cui Uniqa detiene quote superiori all’1%-5%, ma inferiori al 5%-10% sono quelle di Asti, Udine, Gorizia, La Spezia e Pordenone». Reale Mutua, invece, detiene «quote sempre inferiori al 10%-15%, tranne che nelle province di Torino (15%-20%), Vercelli (20%-25%), Asti (15%-20%), Terni (15%-20%) e Sassari (30%-35%). Sulle medesime province Uniqa detiene quote comprese tra lo 0-5% a Sassari e l’1%-5% ad Asti».

UNIQAPer l’Antitrust «su tali mercati l’operazione non appare destare specifiche criticità concorrenziali, in quanto inidonea ad alterare significativamente le precedenti dinamiche competitive, anche alla luce della presenza sui singoli mercati di numerosi e qualificati concorrenti».

L’operazione interessa anche alcuni mercati nazionali della produzione di prodotti assicurativi rami vita e, segnatamente vita umana, fondi di investimento, malattia e capitalizzazione. Su questi mercati Uniqa detiene quote «largamente inferiori al punto percentuale, fatta eccezione per il Ramo V (capitalizzazione) nel quale detiene una quota di poco superiore all’1%-5%. Negli stessi mercati, anche la quota di Reale Mutua è assolutamente marginale, compresa tra l’1%- 5%. Pertanto, sui mercati ora considerati, in ragione della dimensione contenuta delle quote detenute dalle Parti e della presenza di altri qualificati concorrenti, l’operazione non appare suscettibile di modificare significativamente le dinamiche concorrenziali preesistenti».

Relativamente ai mercati distributivi dei rami vita considerati, «mercati che hanno per prassi consolidata dimensione provinciale, Uniqa è presente in quasi tutte le province italiane con quote sempre inferiori all’1%-5%, fatta eccezione per le province di Novara (1%-5%) e Treviso (5%-10%). Su tali province, la quota detenuta da Reale Mutua è sempre inferiore all’1%-5%. Pertanto, anche in tali mercati, la sovrapposizione delle quote delle Parti, ad esito dell’operazione di concentrazione, non appare suscettibile di dar luogo ad alterazioni degli assetti di mercato idonei a costituire o rafforzare una posizione dominante».

In definitiva, l’Antitrust «non ritiene che la concentrazione in esame sia idonea a modificare, in modo significativo, l’assetto concorrenziale in alcuno dei mercati rilevanti analizzati».

Fabio Sgroi

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