La componente del comitato scientifico del Cesia, ritiene che a oggi siano presenti delle criticità, quando si parla di comunicazione e digitalizzazione. Per esempio il fatto che quest’ultima sia attualmente «in gran parte nelle mani delle compagnie, delle banche e delle istituzioni pubbliche senza che gli intermediari abbiano ancora un ruolo definito…».

Ridurre le pagine dei contratti o cambiare il linguaggio tecnico-assicurativo? «Non credo siano le soluzioni al problema della semplificazione», secondo Sara Landini, componente del comitato scientifico del Cesia, il Centro studi intermediazione assicurativa.
Intervenuta nel corso della recente presentazione dell’Annual Report 2024 della stessa istituzione nata da una idea della compagnia Cgpa Europe, Landini è convinta «che la comunicazione digitale possa dare un importante contributo. La trasparenza si può ottenere anche cambiando le forme della comunicazione. Per esempio, rendendo navigabili i testi delle polizze, quindi consentendo di muoversi nel testo attraverso i link. Oppure, permettendo che le polizze siano interrogabili: cioè che si possano fare domande mentre le si legge. La tecnologia ci offre questa possibilità, basti pensare all’uso di roboadvisor senza con ciò abbandonare la necessità di una presenza fisica e umana al fianco del cliente».
Insomma, per Landini «l’ambiente della distribuzione assicurativa deve essere phigital. La digitalizzazione, inoltre, ci mette a disposizione rapidamente una quantità di dati e informazioni utili anche per capire un documento: la data analitycs può essere un prezioso supporto operativo».
Comunicazione e digitalizzazione, quindi, sono una strada anche se presentano criticità. «La digitalizzazione è oggi in gran parte nelle mani delle compagnie, delle banche e delle istituzioni pubbliche senza che gli intermediari abbiano ancora un ruolo definito. Inoltre, l’intelligenza artificiale manca di creatività e talvolta dà risposte sbagliate perché si basa su un modello decisionale di tipo probabilistico, con ricadute in termini di responsabilità di chi ne fa uso, per esempio nella distribuzione dei prodotti assicurativi. In sintesi, la strada per semplificare c’è ma bisogna governare il percorso», ha concluso Landini. (fs)
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