sabato 11 Ottobre 2025

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LA SOTTOASSICURAZIONE NEL COMPARTO DANNI NON AUTO: IL PUNTO DI DANIELE FRANCO

Per il presidente dell’Ivass, alcune delle cause che frenano lo sviluppo di questo settore sono le asimmetrie informative, la qualità dell’offerta e la cultura assicurativa. Ecco cosa fare…

Daniele Franco

Asimmetrie informative, qualità dell’offerta e cultura assicurativa. Sono alcune delle cause che, secondo Daniele Franco, presidente dell’Ivass, frenano lo sviluppo del settore assicurativo italiano, in particolare nel segmento dei danni diversi dalla Rc auto.

Ne ha parlato nel corso del suo intervento all’ultima assemblea dell’Ania qualche giorno fa. «Le asimmetrie informative inducono ad applicare prezzi troppo elevati ad alcuni consumatori, che possono decidere di non assicurarsi, e determinano una redistribuzione inefficiente del fabbisogno associato alle coperture tra coloro che decidono di assicurarsi», ha affermato. Rimedi? Secondo Franco le nuove tecnologie offrono soluzioni volte ad affrontare questo problema e l’esempio è quello della Rc auto: «Gli sviluppi nella Rc auto in Italia sono un caso di successo. Il tasso di penetrazione della scatola nera è il più alto tra i paesi occidentali, pari al 22%, con punte del 60% in talune province. Lo sviluppo della scatola nera è, in origine, una risposta tecnologica a un problema di fiducia tra assicuratori e assicurati: i dati telematici consentono di ricostruire la dinamica degli incidenti e prevenire le frodi. Può però consentire di fornire servizi aggiuntivi tarati sulle esigenze dei clienti. Evidenze empiriche preliminari mostrano effetti significativi di riduzione della sinistrosità». Per queste ragioni applicazioni simili dell’innovazione tecnologica potrebbero essere valutate per altri tipi di assicurazione per danni, ha detto Franco.

E veniamo alla qualità dell’offerta. Dalle evidenze dell’istituto di vigilanza emergono aree di «possibile criticità dovute alla indisponibilità di contratti per la copertura di determinati rischi, anche non nuovi, ovvero alla loro onerosità rispetto alle prestazioni offerte alla clientela».

Nel comparto vita, per esempio, il tema della complessità e della onerosità per i clienti dei prodotti (in particolare le polizze unit linked e le multiramo) «è molto sentito; i confronti con l’industria sono già in corso».

Nel danni, alcuni segmenti di attività diversi da quello auto «presentano un rapporto tra sinistri e premi piuttosto contenuto (tra il 20% e il 35%) e un rapporto tra spese di gestione e premi piuttosto elevato (tra il 30% e il 40%). Tali valori implicano, oltre ai profili di criticità in punto di tutela del consumatore, anche considerazioni che riguardano la concorrenza del mercato», ha osservato il presidente dell’Ivass.

Alcuni rischi, poi, non trovano un’adeguata offerta assicurativa. Franco ha fatto riferimento  al mercato della Rc medica e ai motivi dell’abbandono da parte di molte compagnie italiane, «valutando se ulteriori progressi nella normativa, nei tempi dell’attività giudiziaria, nel quotidiano operare degli operatori possano rimuovere ostacoli all’offerta da parte di queste ultime».

Infine la cultura assicurativa. Per Franco, la conoscenza del funzionamento delle assicurazioni è «cruciale» per rendere individui e imprese più consapevoli dei rischi che corrono e degli strumenti che possono attivare per gestirli. L’Ivass, insieme con altre istituzioni, l’industria e le associazioni dei consumatori, sta promuovendo lo sviluppo della cultura assicurativa. «Dobbiamo colmare i divari geografici, di genere e di condizione socio-economica di cui soffriamo nel confronto internazionale. Adegueremo le forme di erogazione dell’educazione assicurativa al processo di digitalizzazione della società».

In definitiva, il compito dell’Ivass è quello di «intercettare lacune informative e cognitive, anche legate alla complessità dei nuovi contratti basati sui big data, per evitare distorsioni nel corretto esplicarsi del processo di selezione e scelta di un contratto assicurativo da parte di cittadini e imprese. Sono necessari sia uno sforzo di analisi dell’evoluzione del mercato sia campagne volte ad accrescere trasparenza ed educazione assicurativa. Anche su questi temi continueremo a lavorare con l’Ania».

Fabio Sgroi

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