Parla il consigliere di amministrazione e responsabile dell’attività di intermediazione di Omnyy Europe srl, il veicolo scelto per sviluppare il business nel nostro Paese.

L’obiettivo è quello di espandersi in Europa. E il primo mercato individuato per realizzare questo proposito è quello italiano. È la scelta fatta dalla managing general agent londinese Omnyy LLP.
In attività dal 2010, la Mga è di proprietà di Lockton, conta 30 dipendenti, premi lordi sottoscritti per 50 milioni di sterline, dieci linee di business con il supporto di 20 assicuratori tra Lloyd’s e company market. Il veicolo individuato per sviluppare l’offerta italiana (che inizialmente si concentra sulla Rc professionale) è Omnyy Europe srl, iscritta nella sezione A del Rui e il manager scelto per perseguire gli obiettivi prefissati è Raffaele Norrito.
A lui, in particolare, è stato affidato il ruolo di consigliere di amministrazione e responsabile dell’attività di intermediazione della società. Siciliano di Mazara del Vallo (Trapani), classe 1962, Norrito ha maturato esperienze come sottoscrittore, broker e business developer. È stato, nel corso degli anni, agente coverholder per Lloyd Adriatico, AD di GR Broker, amministratore di Sicula Brokers, AD di Eagle Direct, responsabile della divisione affari italiani di Lime Street Insurance brokers, AD di Ipa-Direct, membro della divisione affari italiani di Special Risk Insurance Brokers Ltd, responsabile della divisione italiana di Kinetic Insurance brokers Ltd, head of Eu business development di Jatco Insurance Brokers Pcc Ltd e Italy underwriting manager di Omnyy Llp (London). Ha operato nei mercati italiano, Regno Unito e Malta. Tuttointermediari.it lo ha intervistato.
Domanda. Come mai la Mga londinese Omnyy LLP ha deciso di puntare proprio sul nostro Paese?
Risposta. L’Italia ha una giurisdizione molto favorevole alla luce di quelli che sono i nostri obiettivi e lo svolgimento delle nostre attività di intermediazione. In più ha un’authority, mi riferisco all’Ivass, che è ben vista a livello europeo. Omnyy Europe ha aree di competenza simili a quelle di un vero e proprio assicuratore, nel senso che interpreta parecchie delle funzioni tipiche di una compagnia: per esempio c’è l’attuario e ci sono gli underwriters. Nel nostro caso siamo una Mga e operiamo a tutti gli effetti come operano gli agenti. Questi, quando integrano comportamenti da Mga, si ritrovano, a livello normativo, una serie di obblighi di tipo gestionale, organizzativo e analitico. Svolgere il ruolo di una Mga significa operare in un contesto estremamente normato (basti pensare che c’è l’obbligo di fare il Pog) e in questo l’azione dell’Ivass è, secondo me, esemplare.
D. Quando è stata costituita Omnyy Europe? E da quando è operativa in Italia?
R. Ci sono voluti due anni per sentirci pronti a operare sul mercato italiano e al termine di questa fase, a giugno del 2023, abbiamo costituito la società. Successivamente abbiamo iniziato il processo autorizzativo. Dal febbraio scorso l’agenzia è operativa a tutti gli effetti.

D. Quali sono gli obiettivi di Omnyy Europe per il mercato italiano?
R. Siamo ambiziosi. Puntiamo su una crescita capace di supportare la permanenza in Italia. Non vogliamo porci come competitors di questa o di quella società, anzi la vocazione è quella ereditata dai mercati inglesi e cioè di collaborazione; c’è molto più vantaggio, e più forza, nel supportarsi a vicenda. L’intento è quello di stringere accordi con chi ha interesse a collaborare, identificare aree in cui tutti vincono, in una logica win-win. In questo, noi abbiamo una buona tradizione, quella appunto già evidenziata sul mercato inglese.
D. Avete scelto come base di partenza la commercializzazione di soluzioni assicurative di Rc professionale. Come mai?
R. È un’area che conosciamo molto bene; i nostri underwriters sono esperti, ci danno un ottimo supporto in questo senso, per cui la proposizione di soluzioni inerenti la Rc professionale ci è sembrato il miglior modo con cui iniziare a muoversi, con agilità, nel mercato italiano. Tra l’altro, la Rc professionale è una delle aree del core business di Omnyy. Le nostre soluzioni coprono 11 categorie di professionisti e anche quelle non regolamentate. Il nostro approccio si focalizza soprattutto sui tanti piccoli professionisti che hanno una esposizione al rischio non elevata; si tratta in generale di soggetti che hanno la necessità di essere in regola con le normative. Questo non vuol dire che non siamo concentrati sulla qualità delle assunzioni del rischio che facciamo.
D. Come evolverà la vostra proposizione commerciale nei prossimi mesi?
R. È nostra intenzione puntare, entro il 2024, su tre aree di operatività. La prima è la public officials liability insurance, l’assicurazione per la responsabilità civile dei pubblici ufficiali, in tutte le sue forme. In Italia parecchia della forza lavoro dipendente è impiegata nel pubblico e dunque le prospettive sono molto interessanti. C’è poi la Rct dei piccoli Comuni. In questa area riscontriamo una carenza di offerta e in più non ci sono quelle punte di rischio che contraddistinguono i Comuni più grandi. Inoltre è facile interloquire con le amministrazioni attraverso i nostri broker. Terza area di attività è la directors & officers liability, un mercato maturo.
D. I rischi sono coperti dall’unica compagnia con la quale lavorate, cioè Accelerant Insurance Europe SA/NV?
R. Sì. Con questa compagnia, che in Italia opera in regime di stabilimento, abbiamo un rapporto molto stretto ed essendo noi una managing general agent non potrebbe essere altrimenti.
D. Avete intenzione di sottoscrivere accordi di collaborazione anche con altre compagnie?
R. L’intento è quello di onorare, e lo affermo con estremo convincimento, la fiducia che ci ha dato Accelerant con cui abbiamo peraltro un impegno di lunga durata. Accelerant rappresenta, per noi, la prima scelta. Andremo avanti con questa compagnia anche se ci possono essere spunti in aree che non sono di particolare interesse per la stessa Accelerant o che possono far pensare a una collaborazione fra questa compagnia e altri assicuratori.

D. Parliamo della rete di intermediari che intendete costruire. Quali sono i vostri piani da questo punto di vista?
R. Inizialmente ci siamo rivolti a soggetti, agenti e broker (attualmente sono in tutto una ventina), con i quali avevamo già avuto rapporti di collaborazione in passato. L’idea è quella di stabilire partnership continue e di lunga durata, come peraltro accade già nei mercati in cui operiamo. Per quanto riguarda i broker, tendiamo a identificare quelli che sono bravi nel gestire le reti, quelli strutturati. Relativamente agli agenti, puntiamo sulla nuova figura di agenti che noto esistere e che è quella, mi passi il termine, dell’Mga «all’italiana», quella che magari fa fatica per una serie di situazioni a svolgere appieno la propria attività di intermediazione. In questo senso, in noi gli agenti possono trovare quel partner in grado di colmare il gap, quella struttura che sviluppa il prodotto, lo studia, valuta la tariffa, anche in termini di possibilità di commercializzazione, e poi lo rende disponibile.
D. Chi è interessato alla vostra proposta cosa deve fare?
R. Abbiamo lanciato un software Enabler, che è fruibile sul web, per la gestione di tutto il processo assicurativo dall’inizio alla fine, compreso la gestione dei sinistri. La quotazione si ottiene con pochi clic. È una piattaforma di emissione che “dialoga” e questo, secondo me, è estremamente importante Normalmente la comunicazione sul web è univoca e questo può generare equivoci o interpretazioni errate. Il nostro sistema è in costante comunicazione con tutte le parti coinvolte, assicuratore incluso, che ha accesso al sistema in qualunque momento. Per quanto riguarda ulteriori informazioni sulla nostra società, da poco abbiamo aperto la nostra pagina su Linkedin.
D. La sede di Omnyy Europe è a Milano. Avete intenzione di aprire uffici anche in altre città?
R. Non ora.
D. In definitiva quali novità pensate di portare, come Mga, nel mercato italiano?
R. La Rc professionale in Italia è per lo più totalmente disciplinata dalle normative e, in un contesto del genere, non si hanno molti spazi per innovare. L’innovazione è semmai di processo, cioè nel modo in cui costruisci la polizza, la rendi più chiara e la distribuisci. L’innovazione è nella flessibilità evidenziata per rispondere alle evoluzioni, nell’interpretazione costante del rischio in modo da mantenerlo profittevole. E poi la velocità di quotazione, l’affidabilità dei broker che collaborano con noi che a cascata danno sicurezza ai clienti. È innovativo il fatto che noi utilizziamo il marchio Omnyy piuttosto che quello di Accelerant anche se non facciamo mistero che dietro la nostra proposta ci sia questa compagnia. Vogliamo apparire come il distributore di quel prodotto che rispecchia il nostro modo operativo. Siamo aperti a studiare prodotti nuovi: l’intermediazione italiana si è sempre vista presentare l’offerta dell’assicuratore. Al contrario, l’assicuratore inglese è abituato a “subire” la richiesta dell’intermediazione. Vogliamo cambiare le cose. È questa la nostra filosofia.
D. A livello personale che cosa si aspetta da questa sua nuova esperienza?
R. È relativamente “nuova”, perché comunque avevo già un ruolo in Omnyy a Londra. È nuova nella misura in cui mi sono dovuto trasferire in Italia dopo tanti anni trascorsi nella sede londinese. Mi attendo un periodo di super lavoro. Dal punto di vista dell’impresa, conosco le potenzialità di Omnyy e conosco il business plan che ci sta dietro. Omnyy crescerà anche in Italia e lo farà in maniera ragionata, equilibrata e in tempi brevi.
Fabio Sgroi
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