L’istituto di vigilanza ha effettuato diversi interventi per cercare di rendere più completa possibile la Banca dati sinistri, che è alimentata dalle compagnie. E, nel 2014, ha avviato 73 procedure sanzionatorie nei confronti di quelle che non l’hanno fatto correttamente.
Migliorare la funzione antifrode nel settore della Rc auto. È stato ed è uno degli obiettivi dell’Ivass, che ha cercato di rendere più completa possibile la Banca dati sinistri, che è alimentata dai dati comunicati dalle compagnie e che contiene le informazioni relative ai sinistri Rc auto accaduti nel territorio nazionale tra veicoli immatricolati in Italia e anche le informazioni relative all’anagrafe dei testimoni e all’anagrafe dei danneggiati. Archivi che possono essere consultati per finalità di antifrode assicurativa dalle stesse imprese che li alimentano, dalle Autorità pubbliche (forze di polizia) e dai soggetti terzi individuati dalla legge.
L’Ivass ha messo a punto alcuni interventi atti a migliorare l’archivio, come per esempio sollecitare le imprese operanti in libera prestazione di servizi, oltre che a consultare, anche ad alimentare la banca dati (questo anche per perseguire la completezza della banca dati con riferimento ai sinistri accaduti sul territorio della repubblica ma coperti da imprese estere). Inoltre sono stati resi disponibili alla vigilanza dell’Ivass i report sintetici contenenti le valutazioni dell’attività antifrode esercitata dalle imprese (si tratta di elaborati statistici relativi al 2013, ultimo esercizio disponibile).
L’Ivass ha anche segnalato alla Procura o agli uffici antifrode preposti, singole situazioni meritevoli di approfondimento e sono stati pianificati accertamenti ispettivi, effettuati nel 2014 e nei primi mesi del 2015, nei confronti di 7 imprese per le criticità riscontrate dall’esame delle relazioni annuali antifrode e dei flussi di alimentazione e consultazione della Banca dati.
Alla lotta alle frodi l’Ivass contribuisce effettuando analisi, elaborazioni e valutazioni delle informazioni desunte dalla gestione della banca dati sinistri; inoltrando richieste di informazioni alle imprese di assicurazione per verificare le segnalazioni pervenute suggerendo eventualmente di presentare denuncia/querela all’autorità giudiziaria; segnalando alle imprese i profili di anomalia riscontrati nelle banche dati; collaborando con le imprese, le forze di polizia e l’autorità giudiziaria.
Nello svolgimento dell’attività di controllo del territorio o nell’espletamento di indagini di polizia, le forze dell’ordine si rapportano con l’Ivass segnalando fenomeni fraudolenti e chiedendo gli accessi alla Banca dati per verificare targhe, persone e circostanze e chiedendo alle imprese di verificarne i profili, accertare le irregolarità, provvedere alle denunce.
Nel corso del 2014 (ultimi dati disponibili) sono state trattate 62 segnalazioni su presunti fenomeni di illegalità: 17 da autorità, 6 da imprese di assicurazione e 39 provenienti da altri soggetti. Sono state trattate anche 187 richieste di verifica della documentazione contrattuale sequestrata dalle Forze di Polizia. Nel 2014 sono state avviate 73 procedure sanzionatorie nei confronti delle imprese che non hanno alimentato correttamente la Banca dati.
Fabio Sgroi
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