A seguito di una specifica analisi su un campione di compagnie effettuata dall’istituto di viglanza nel corso del 2020 alcune imprese hanno rafforzato i controlli sugli intermediari.
Nel corso del 2020 l’attività di vigilanza dell’Ivass tesa a verificare la condotta delle compagnie italiane si è concentrata sull’ideazione e sul disegno dei prodotti assicurativi, con riferimento in particolare sulla Pog. Un’attenzione particolare è stata dedicata anche alla verifica dei controlli esercitati dalle imprese di assicurazione sulle proprie reti distributive.
L’Ivass ha condotto un’analisi a campione (45 compagnie di cui 22 con reti bancarie / finanziarie / postali e 23 con reti tradizionali) delle relazioni delle imprese sul controllo delle reti distributive, con l’obiettivo di valutare la robustezza dei presidi sulla qualità dei comportamenti verso la clientela, incluso l’utilizzo di dashboard direzionali basati su indicatori di rischi di misconduct (Key risk indicator).
Secondo quanto reso noto dall’istituto di vigilanza sono stati analizzati più di 500 indicatori per «individuare quelli più significativi, stimare l’efficacia dei sistemi e delle procedure aziendali per la valutazione e il monitoraggio della condotta dei distributori, intercettare le problematiche più rilevanti a livello di sistema, indirizzare le priorità per la vigilanza, effettuare interventi e fornire indicazioni sulle best practice al mercato».
A seguito di interventi sulla base delle prime evidenze, alcune imprese hanno previsto nuovi Kri e rafforzato il sistema di controllo sulle reti, con ricadute definite «positive» nei rapporti con la clientela.
Nel settore delle polizze salute è proseguito il monitoraggio dei processi liquidativi di un’impresa (l’Ivass non indica mai il nome della compagnia) per verificare che «le misure correttive contenute nel piano d’azione presentato a seguito di accertamenti ispettivi fossero implementate adeguatamente e nei tempi previsti, tenuto conto che l’emergenza epidemiologica ha determinato una dilazione dei tempi di attuazione di attività già pianificate».
Rimanendo nel settore salute, a un’altra impresa sono state chieste informazioni sulla policy liquidativa e sui controlli delle funzioni compliance e internal audit sulla gestione e sulla tempistica di liquidazione dei sinistri.
Nel mirino anche il settore Rc auto: è proseguita la verifica a distanza dei processi di liquidazione di un’impresa, con l’analisi delle risultanze di un secondo monitoraggio richiesto alla compliance e all’audit e degli aggiornamenti sull’attuazione delle azioni programmate nel piano di rimedio.
Fabio Sgroi
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