mercoledì 10 Settembre 2025

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IPOTESI ABOLIZIONE DEI COMPENSI PROVVIGIONALI: ACB, AIBA E SNA DICONO NO E CHIEDONO UN INCONTRO AI PARLAMENTARI EUROPEI

Le tre rappresentanze degli intermediari hanno inviato una lettera attraverso la quale si sono dette contrarie alla possibilità di vietare la remunerazione attraverso provvigioni o commissioni, dal momento che alcune parti politiche vorrebbero inserirla nella direttiva Imd2. Chiesto anche un incontro con le parti interessate.  

Acb (Associazione di categoria broker di assicurazioni e riassicurazioni), Aiba (Associazione italiana broker di assiocurazioni e riassicurazioni) e Sna (Sindacato nazionale agenti) contro l’ipotesi di abolizione della possibilità di remunerare gli intermediari con provvigioni (o commissioni). La rappresentanza sindacale degli agenti e le due associazioni rappresentative dei broker hanno sottoscritto un documento congiunto indirizzato ai parlamentari europei, per sostenere le ragioni degli intermediari professionisti, con particolare riferimento alla difesa del diritto alla remunerazione provvigionale, che alcune parti politiche intenderebbero contrastare nel settore della distribuzione assicurativa.

Per le tre rappresentanze «è prematuro e inopportuno pensare che i consumatori dell’Europa mediterranea (non di meno gli italiani) paghino, separatamente dal premio di polizza, gli onorari per il servizio di consulenza e di assistenza dell’intermediario assicurativo e della sua organizzazione. Nei Paesi del nord Europa, dove la sensibilità em la cultura assicurativa è più sviluppata, questo sistema non ha funzionato. In un decennio circa non è migliorata la qualità dell’offerta , non si sono ridotti i prezzi e la qualità del servizio nel quotidiano è invece peggiorata. Questo perché tale nuovo sistema ha comportato. In un biennio, la chiusura definitiva di circa il 60% degli uffici di intermediazione».

Acb, Aiba e Sna hanno evidenziato come l’attuale modalità remunerativa a provvigioni trovi «in sé forme di compensazioni equilibrate, evitando di far pagare troppo a coloro che non potrebbero permetterselo ma che, mai come in questo momento di mercato hanno e avranno invece bisogno di una consulenza e assistenza professionale qualificata». Si tratta di un ragionamento che, secondo le tre rappresentanze degli intermediari, «andrebbe approfondito in un colloquio di persona, anche solo di 20 minuti, perché è importante valutare insieme come un’adeguata regolamentazione della distribuzione assicurativa possa determinare valore e garanzie per l’intero Paese, a livello economico e sociale».

Fabio Sgroi

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