lunedì 06 Ottobre 2025

Il mondo dell’intermediazione assicurativa in primo piano

INTERMEDIARI E COLLABORAZIONI MULTIPLE: LE RIFLESSIONI DI CAUZZI E SORAVIA

I due avvocati dello studio legale Ludolex Milano hanno affrontato il tema nel corso di un recente convegno, sottolineando che…  

 

Le collaborazioni fra intermediari cosiddette “multiple”. Il tema è stato affrontato nel corso di un recente convegno sulle libere collaborazioni fra intermediari assicurativi, organizzato dal Sindacato nazionale agenti.

Si tratta di un tipo di collaborazione «a cui ormai tutti gli intermediari, nella prassi quotidiana, ricorrono nell’ambito della loro attività di intermediazione e questo è un dato di fatto», ha evidenziato Anna Silvia Soravia, avvocato presso lo studio legale Ludolex Milano.

«La previsione di Ivass in merito al divieto di svolgere l’attività di collaborazione multipla non ha fondamenti giuridici in quanto non si hanno né indicazioni o regolamenti in tal senso, né una normativa primaria. C’è solo un richiamo che è stato fatto all’interno della relazione di vigilanza del 2018 e quindi stiamo parlando veramente del nulla. L’Ivass», ha proseguito Soravia, «sostiene che la Legge 221/2012 prevede solo ed esclusivamente rapporti tra un intermediario “proponente” e  un intermediario “emittente”. Posto che comunque si tratta di una nomenclatura che è stata introdotta dalla prassi e poi acquisita da parte di Ivass solo con il Regolamento 45 (con la definizione chiara di intermediario “emittente” e “proponente”), c’è da dire che la ratio della norma contenuta nella 221/2012 non prevede assolutamente nulla di tutto ciò. Anzi. A seguire il ragionamento dell’Ivass si giunge addirittura a dei paradossi se pensiamo all’ipotesi in cui la catena non sia costituita da tutti i soggetti intermediari che operano come protagonisti di una collaborazione orizzontale». Soravia, in particolare, ha fatto riferimento all’ipotesi in cui «uno dei soggetti coinvolti sia un broker».

Anche Raffaele Cauzzi, avvocato presso lo studio legale Ludolex di Milano, ha evidenziato delle perplessità. «Sono sorpreso del fatto che l’Ivass abbia acquisito in un Regolamento questo nominalismo “emittente-proponente” perché già di per sé crea dei limiti. Il che non è una cosa positiva». Cauzzi ha fatto riferimento sinteticamente a un caso seguito (la causa riguardava altro…) nel quale per arrivare a proporre una polizza assicurativa tutto l’iter ha visto coinvolti addirittura sei intermediari.

Soravia ha aggiunto che «se andiamo a vedere sia le ispezioni di compagnia, sia quelle di Ivass, che tendono a essere sempre più frequenti, l’aspetto della collaborazione multipla non è oggetto di particolare attenzione di chi controlla. L’attenzione di Ivass, in particolare, è che sia mantenuta la cosiddetta “catena di custodia”, cioè che il cliente sia correttamente informato». (fs)

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