Con l’evento Hackathon Semplifichiamo – Appassionati di Semplicità della settimana scorsa la compagnia ha riunito i migliori talenti. Obiettivo? Disegnare le soluzioni assicurative del futuro. In primo piano anche il ruolo dell’agente nell’era dell’engagement. E il bilancio è stato positivo.
Il ruolo dell’agente assicurativo nell’era dell’engagement, l’assicurazione del futuro (cioè la transizione da copertura assicurativa a servizio che migliora la qualità della vita del cliente), la trasformazione degli spazi dell’agenzia in un luogo di relazione e il valore del rapporto di scambio azienda-cliente per rendere unica l’esperienza di acquisto. Sono i quattro temi su cui si è incentrata la seconda edizione di Hackathon Semplifichiamo – Appassionati di Semplicità, l’evento organizzato da Generali Italia la settimana scorsa che ha riunito dipendenti e agenti per 24 ore.
Si tratta di un programma che si inserisce nel percorso di innovazione della compagnia e che si pone l’obiettivo di disegnare le soluzioni assicurative del futuro. Come? Seguendo uno schema preciso, quasi una maratona di idee che per la prima volta ha riunito agenti e dipendenti, con l’obiettivo di creare, testare e sviluppare in 24 ore le idee migliori per i clienti.
Così Generali Italia ha convocato lo scorso 16 marzo (e fino all’indomani), presso la Fondazione Cini sull’isola di San Giorgio a Venezia, per la precisione 120 dipendenti (risultati i migliori profili su una platea di 6.000 candidati, di cui 700 hanno completato la procedura di selezione) e 40 agenti scelti fra i migliori talenti (foto sopra e in basso).
I concorrenti, suddivisi in 20 team, si sono sfidati in una non-stop di 24 ore, mirata a ideare soluzioni innovative e tecnologicamente all’avanguardia per il mondo assicurativo, sui quattro temi di importanza strategica per la compagnia di cui si faceva riferimento in apertura di questo articolo.
Al termine dell’Hackathon, tutti i team hanno illustrato i propri lavori davanti alle giurie di valutazione. I migliori 8 progetti selezionati hanno esposto il proprio pitch di 10 minuti, secondo il modello della presentazione delle startup ai potenziali investitori. La giuria di Generali Italia ha poi selezionato quattro progetti vincitori.
«Innovazione e semplificazione dei processi rivestono un ruolo cruciale per Generali Italia, che considera la customer experience un elemento sempre più strategico per mantenere la leadership sul mercato», ha affermato Marco Sesana (foto a destra), country manager e amministratore delegato di Generali Italia. «L’obiettivo è fornire ai nostri clienti maggiore chiarezza, immediatezza ed efficacia. Dopo il successo della prima edizione dell’Hackathon, siamo sempre più convinti che l’ideazione di soluzioni innovative debba coinvolgere sin dalla fase di progettazione coloro che, quotidianamente, mettono in pratica la strategia nel concreto». Da qui la decisione di coinvolgere in questo percorso «non solo le nostre persone, ma anche gli agenti e gli studenti universitari, che rappresentano i clienti di domani. Proprio insieme con i nostri agenti e dipendenti lavoriamo per trovare idee migliori per proporci sul mercato. Gli agenti, in particolare, sono partner dell’azienda, in quanto sappiamo benissimo che sul territorio ci sono loro che vendono e collocano i nostri prodotti e fanno consulenza».
«Attraverso questa edizione di Hackathon abbiamo inteso lavorare tutti insieme in modalità completamente diversa, con l’intento di capire quali sono le reali esigenze dei clienti, e per fare questo abbiamo voluto che fossero presenti i nostri agenti che i clienti li incontrano tutti i giorni. Obiettivo? Cercare di sviluppare una offerta che sia realmente in linea con queste esigenze», ha sottolineato Stefano Gentili, chief marketing & distribution di Generali Italia, che ha anche indicato una delle strade da seguire. «La prima cosa da fare è semplificare il linguaggio e le modalità di interazione con il cliente che devono essere sempre piu naturali». Una semplificazione richiesta dalla base. «I nostri agenti si rendono conto che il mondo è cambiato e quindi sono i primi che ci chiedono questa trasformazione. Ovviamente come tutte le trasformazioni questo spaventa perché si conosce il passato ma non il futuro. Occasioni come Hackathon consentono la diffusione di una mentalità positiva verso il cambiamento. E le idee brillanti che abbiamo visto lo dimostrano». A Venezia c’erano, fra gli altri, anche i presidenti del Gruppo agenti Generali Italia (Vincenzo Cirasola), dell’Associazione nazionale agenti generali Ina Assitalia (Davide Nicolao), dell’Unione nazionale agenti Toro Gruppo agenti – Generali Italia (Mariagrazia Musto) e del Gruppo agenti Lloyd Italico (Antonio Canu).
Fabio Sgroi
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