I casi sono proseguiti anche nel 2014. Alcune segnalazioni dei consumatori hanno addirittura ipotizzato «illeciti di natura civile e penale», connessi alla «mancata contabilizzazione dei premi e alla stipula di contratti non espressamente richiesti dai clienti o con caratteristiche non rispondenti alle sue esigenze».
Nel corso del 2014 i consumatori hanno segnalato all’Ivass non solo ritardi da parte delle imprese assicurative nelle liquidazioni delle prestazioni relative a polizze vita.
Sempre con riferimento al settore vita, molte segnalazioni hanno riguardato «diffuse criticità» relative alla condotta della rete di vendita di un’impresa italiana (di cui l’istituto di vigilanza non fa il nome) che non ha fornito una «corretta informativa» sulle caratteristiche dei contratti offerti, né, più in generale, una «adeguata assistenza» alla clientela nella fase sia pre e post contrattuale.
In alcuni casi le segnalazioni hanno addirittura ipotizzato «illeciti di natura civile e penale», connessi alla «mancata contabilizzazione dei premi e alla stipula di contratti non espressamente richiesti dai clienti o con caratteristiche non rispondenti alle sue esigenze».
L’Ivass è intervenuto richiedendo al consiglio di amministrazione di apportare le «necessarie misure correttive, di rafforzare i presidi di controllo sulla rete distributiva e di individuare soluzioni organizzative più efficaci per assicurare il rispetto delle regole di correttezza e trasparenza a tutela dei consumatori».
Nei casi di appropriazione indebita dei premi è stato inoltre richiesto di «garantire la piena applicazione dell’articolo 118 del Codice delle Assicurazioni e di tenere indenne quindi il consumatore che abbia fatto in buona fede affidamento sull’intermediario».
Fabio Sgroi
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