venerdì 31 Ottobre 2025

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INFLAZIONE: GLI EFFETTI SUL COMPARTO DANNI SI RIPERCUOTONO SU ONERI SINISTRI E PREMI

In termini di risultati del conto tecnico, gli impatti sono negativi sull’utile dell’anno, con tendenza a un recupero nei 12 mesi successivi.
La sede dell’Ivass a Roma

Non solo un ragionamento sull’inflazione nel contesto del mercato assicurativo vita. Riccardo Cesari, consigliere dell’Ivass, nel corso di un suo intervento in un recente convegno ha parlato anche del comparto danni, colpito «direttamente dal nuovo contesto inflazionistico, sia per i rischi di calo della domanda, causati dalla perdita di potere d’acquisto di famiglie e imprese, sia per i rischi di sottoscrizione derivanti da tariffe e riserve che potrebbero risultare su livelli non adeguati», ha commentato.

Cesari ha fatto notare come non vada sottovalutato il fatto che «c’è un’intera generazione di assicuratori e intermediari che non ha esperienza diretta del processo inflazionistico, stante la lunga stagione della bassa inflazione globale, quando la Bce operava, con strumenti “non convenzionali”, in un contesto molto al di sotto del target “ideale” del 2% e la stabilità dei prezzi consentiva maggiore certezza e prevedibilità nelle decisioni economiche degli operatori».

Nel 1980, quando l’inflazione era all’incirca ai livelli attuali, la composizione del business danni non era molto diversa da quella attuale, almeno in termini aggregati e quantitativi. «Gli andamenti più macroscopici, in questo lungo arco di tempo, sono stati sia il calo del peso della Rc auto (e dei connessi Cvt) largamente dovuto alla straordinaria discesa dei prezzi del comparto (assoluti e relativi) su cui anche l’attività normativa e analitica dell’Ivass si è molto focalizzata, sia l’espansione di “Infortuni e malattia” e Rc generale che hanno ormai raggiunto, dal 16% del 1980, un peso complessivo, in termini di premi, vicino al 30% del totale danni».

In prospettiva, ha affermato Cesari, «ci si può immaginare un effetto dell’inflazione sia sugli oneri sinistri, sia, di riflesso, sui premi. Guardando alla serie storica disponibile (1998-2021) si può calcolare, sia pure con una valenza solo approssimativa e qualitativa, un indicatore di sensibilità dei rami danni principali al tasso d’inflazione, sia per quanto riguarda l’effetto sugli oneri sinistri sia per l’effetto sui premi. Con riferimento al costo dei sinistri, i rami più sensibili sono incendio, Rc auto e Rc generale mentre sul lato dei premi spicca l’Rc auto che vede una piena traslazione degli oneri sui premi».

In termini di risultati del conto tecnico, l’inflazione ha generalmente «un impatto negativo sull’utile dell’anno, con tendenza a un recupero nell’anno successivo. L’impatto negativo maggiore si rileva sul comparto Rc auto, compensato in parte dell’impatto positivo del settore “contiguo” dei Cvt. L’analisi del Roe conferma, almeno in termini qualitativi, questo risultato: un aumento di un punto del tasso d’inflazione tende a ridurre il Roe danni di 2,5 punti, di cui mezzo punto recuperato l’anno successivo». (fs)

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