domenica 19 Ottobre 2025

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INDICE DI PENETRAZIONE ASSICURATIVA E CONFRONTO CON I PRINCIPALI PAESI D’EUROPA: NEL VITA L’ITALIA REGGE, MA NEI DANNI E’ NOTTE FONDA

Nel 2020 dovrebbe essere cambiato ben poco, anche se l’indicatore che misura l’incidenza dei premi sul Prodotto interno lordo è lievemente aumentato nel nostro Paese.  

Secondo i dati comunicati dall’Ania qualche settimana fa, nel 2020 l’incidenza dei premi (vita e danni) sul prodotto interno lordo è lievemente aumentata, passando all’8,2% dal 7,8% del 2019. Nel dettaglio: l’indice relativo al vita è salito dal 5,9% del 2019 al 6,2% del 2020 e quello riferito ai danni dall’1,9% al 2%. Nel confronto con gli altri Paesi principali d’Europa dovrebbe cambiare ben poco, soprattutto nei danni, dove l’Italia è indietro.

L’Ania ha analizzato l’andamento di quello che viene definito indice di penetrazione assicurativa (dato appunto dal rapporto tra il volume dei premi e il Pil) nel triennio 2017 – 2019, in Europa (principali Paesi).

VITA – Nel 2019, questo indice, con riferimento al vita, è risultato in lieve aumento in Francia con un valore pari al 6% rispetto al 5,9% del biennio precedente e in Italia dove è risultato pari, come riportato in precedenza, al 5,9%, dal 5,8% del 2018 (era pari al 5,7% nel 2017). In crescita anche l’indicatore tedesco pari nel 2019 al 3% ( 2,7% nel 2018 e 2,8% nel 2017) e quello del Regno Unito, passato dal 2017 al 2018 (ultimi due anni disponibili) dall’8,3% al 9,5%, confermandosi come il valore più elevato tra quelli di tutti gli altri paesi osservati. In Olanda l’indice è risultato stazionario: 1,5% nel 2019 (lo stesso nel 2018 e 1,8% nel 2017. In Belgio invece, dopo una lieve crescita tra il 2017 e il 2018, dal 3,3% al 3,4%, l’indicatore è calato al 3,2% nel 2019. Ha registrato invece un trend progressivamente decrescente l’indicatore spagnolo passando dal 2,6% nel 2017 al 2,2% nel 2019 82,4% nel 2018).

DANNI – Se si considera l’indice di penetrazione assicurativa nei danni, per l’Italia è notte fonda nel senso che, nel 2019, ha occupato l’ultima posizione fra i paesi principali. L’indice italiano, in particolare, è risultato stabile nel triennio analizzato e pari all’1,9%. Stazionario anche il valore tedesco pari nel triennio 2017-2019 al 3,3%. L’indice spagnolo e quello olandese sono risultati in lieve diminuzione rispetto al 2018, ma in linea con i valori del 2017 e sono stati nel 2019 pari rispettivamente al 2,8% (2,9% nel 2018 e 2,8% nel 2017) e al 7,7% (7,8% nel 2018 e 7,7% nel 2017), indice quest’ultimo più elevato in Europa. In crescita l’indicatore in Belgio con un valore che è passato dal 2,5% del biennio 2017-2018 al 2,7% nel 2019 e nel Regno Unito dove il rapporto è aumentato dal 4,2% al 4,6% tra il 2017 e il 2018 (ultimi due anni disponibili).

DANNI NON AUTO – Quando dal totale premi delle assicurazioni danni si escludono quelli del settore auto (assicurazione ovunque obbligatoria), il divario dell’Italia rispetto agli altri paesi europei risulta ancora più evidente. Nel 2019 in Italia il rapporto tra questi premi e il Pil è stato pari all’1%, in linea con il valore nel 2018 e in lieve aumento rispetto allo 0,9% del 2017, mentre è stato pari a quasi il doppio (1,9%) in Spagna e in Belgio (in quest’ultimo l’indice è cresciuto dall’1,7% del biennio 2017-2018). In Francia l’indicatore, dopo un valore nel biennio 2017-2018 pari al 2,4%, è sceso al 2,1% nel 2019. Valori leggermente più elevati sono stati registrati in Germania con un indicatore pari al 2,5% nel triennio osservato e nel Regno Unito che ha mostrato un valore dell’indice in aumento dal 3,4% del 2017 al 3,8% del 2018 (ultimo biennio disponibile). Il valore dell’indicatore più alto e pari al 7,1% nel 2019 è stato registrato ovviamente in Olanda.

Fabio Sgroi

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