Lo studio, realizzato da EY per conto di Italian insurtech association, con il supporto di Liferay, ha evidenziato come le coperture Cat nat siano il segmento con il maggiore potenziale di crescita.
L’88% delle compagnie assicurative indica le competenze digitali e tecnologiche, con focus su intelligenza artificiale e data analytics, come “prioritarie per affrontare una trasformazione senza precedenti”. È quanto emerge dalla nuova ricerca Elementi trasformativi nel settore assicurativo, realizzata da EY per conto di Italian insurtech association (Iia) con il supporto di Liferay.
Per individuare le principali dinamiche del settore, EY e Iia hanno intervistato una selezione di 25 player, tra esponenti di compagnie assicurative, broker e insurtech italiane.
Lo studio ha evidenziato anche i principali trend destinati a ridisegnare il settore assicurativo: embedded (un modello che integra le coperture direttamente nelle esperienze d’acquisto digitali), parametric (calcola il premio sulla base della probabilità di un evento) e behavioural insurance (utilizza i dati comportamentali per adattare le polizze al profilo di rischio, premiando i comportamenti virtuosi).
La trasformazione del settore “non potrà realizzarsi senza un profondo rinnovamento delle competenze”. E infatti l’88% degli operatori ha indicato le skill digitali e tecnologiche come prioritarie, con focus su AI e machine learning (83%), data analytics (75%) e automazione dei processi (50%).
Seguono le competenze commerciali e di business development (67%), “fondamentali” per rafforzare la relazione con il cliente, mentre le competenze di change management per guidare le trasformazioni in atto (29%) e le soft skills trasversali (25%) diventano “sempre più rilevanti per gestire processi di trasformazione e dinamiche collaborative”.
Più “contenuta” la richiesta di competenze normative e di compliance (21%), mentre quelle legate alla sostenibilità e ai processi Esg (13%) mostrano “un potenziale di crescita futuro in linea con il contesto regolatorio e reputazionale”.
Nonostante ciò, il 67% degli intervistati ha riconosciuto la presenza di un gap di competenze digitali e tecnologiche nelle proprie aziende. Per colmarlo le priorità sono: formazione interna e upskilling (81%), collaborazioni con start up e tech player (56%) e reclutamento di profili da altri settori (44%).
L’intelligenza artificiale, generativa e non, sarà un elemento trasformativo “sempre più centrale” nel settore assicurativo e comporterà una trasformazione dei ruoli esistenti per il 63% degli operatori intervistati, introducendo nuove figure professionali come AI trainer, data ethicist e prompt engineer.
Per quanto riguarda i prodotti, le coperture contro le catastrofi naturali sono emerse come segmento con il maggior potenziale di crescita (81%), seguite da cyber risk e frodi digitali (58%) e da soluzioni di salute avanzata basate su tecnologie wearable (54%). Sono risultate meno prioritarie le soluzioni per la mobilità avanzata (23%) e la protezione della privacy (12%). (fs)
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