giovedì 23 Ottobre 2025

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INCENDI A BORDO DELLE NAVI: LA QUESTIONE RIMANE SCOTTANTE

Incendi e incidenti a navi portacontainer portano a perdite sovradimensionate e a un processo di “avaria generale” sempre più frequente.  E aumentano i costi di recupero e di rimozione dei relitti…

Gli incendi delle merci a bordo delle navi continuano a rappresentare un problema “importante”. Dal rapporto Safety & Shipping Review 2022 di Allianz Global Corporate & Specialty SE (Agcs), che analizza le perdite e i sinistri di navigazione segnalati per navi oltre le 100 tonnellate lorde, emerge che negli ultimi cinque anni sono stati segnalati più di 70 incendi solo su navi container.

Il rapporto ha evidenziato come gli incendi inizino spesso nei container stessi e possano essere il risultato della mancata o errata dichiarazione di carichi pericolosi, come sostanze chimiche e batterie; circa il 5% dei container spediti sono composti da merci pericolose non dichiarate. L’incendio di una grande nave, sottolinea Agcs, “può diffondersi rapidamente ed essere difficile da controllare e spesso l’equipaggio è costretto ad abbandonare la nave, cosa che può aumentare significativamente il costo finale di un sinistro”.

Gli incendi sono diventati anche “uno dei principali fattori di danno per i trasportatori di automobili. Di solito iniziano nelle stive e sono causati da malfunzionamenti o cortocircuiti elettrici nei veicoli e i ponti aperti possono lasciarli diffondere rapidamente. Il crescente numero di veicoli elettrici trasportati via mare provoca ulteriori rischi, dato che le contromisure esistenti potrebbero non rispondere efficacemente in caso di incendio di un veicolo elettrico. Le perdite possono essere molto costose dato il valore del carico e il costo della rimozione del relitto e del disinquinamento”.

Inoltre, quando le grandi navi sono in difficoltà, la risposta di emergenza e la ricerca di un porto di rifugio “possono essere difficili. Sono necessarie attrezzature di recupero specializzate, rimorchiatori, gru, chiatte e infrastrutture portuali, il che aggiunge tempo e costi alla risposta”. La X-Press Pearl, che è affondata a seguito di un incendio dopo che due porti hanno rifiutato il riparo (tali porti non erano in grado o non volevano scaricare un carico di acido nitrico) è uno dei tanti incidenti in cui le navi container hanno avuto difficoltà a trovare un porto sicuro. Il salvataggio della nave portarinfuse Golden Ray che si è ribaltata fuori dal porto statunitense di Brunswick nel 2019, ha richiesto quasi due anni e un costo di oltre 800 milioni di dollari”.

«Spese di salvataggio più alte e in generale perdite più significative sono costi  sempre più sopportati dai proprietari del carico e dai loro assicuratori. L’avaria generale, ovvero il processo legale attraverso il quale i proprietari del carico condividono proporzionalmente le perdite e il costo del salvataggio, è diventato un evento di frequenza, oltre che di gravità, con l’aumento del numero di grandi navi coinvolte in incendi, incagli e perdite di container in mare rispetto a cinque anni fa», ha spiegato Régis Broudin, global head of marine claims di Agcs. L’avaria generale  è stata dichiarata in entrambi gli incidenti della Ever Forward e della Ever Given. La grande nave portacontainer Ever Forward si è arenata negli Stati Uniti nel marzo 2022 ed è rimasta bloccata per più di un mese prima di essere liberata, quasi un anno dopo che la sua nave sorella, Ever Given, aveva bloccato il Canale di Suez. (fs)

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