Basterebbe la combinazione di soli tre eventi meteorologici catastrofici per rompere gli equilibri e, come ha sottolineato il country manager dei Lloyd’s in Italia, Vittorio Scala, «per avere effetti devastanti sulle imprese e sulle comunità di tutto il mondo».
I Lloyd’s (operatore specializzato nei mercati dell’assicurazione e della riassicurazione) hanno realizzato un rapporto specifico che ha evidenziato «la vulnerabilità agli shock improvvisi del sistema alimentare globale, già messo a dura prova, e le ampie ripercussioni che questo fattore potrebbe avere sulle comunità, sulle imprese e sui governi». Lo scenario, elaborato in collaborazione con esponenti del mondo accademico del Regno Unito e degli Stati Uniti, mostra le «significative conseguenze economiche e umanitarie che potrebbero avere sull’economia globale gli sconvolgimenti metereologici, come per esempio le catastrofi climatiche o le pandemie vegetali, spesso ulteriormente aggravati dall’influenza negativa dei mutamenti climatici».
«Questo report è stato realizzato allo scopo di aiutare i nostri sottoscrittori a identificare gli impatti della sicurezza alimentare, spesso trascurati in precedenza, e a garantire che i nostri prodotti soddisfino le esigenze mutevoli dei nostri clienti», ha detto Vittorio Scala (nella foto), country manager dei Lloyd’s in Italia, che ha aggiunto: «L’Expo di Milano è una grande opportunità per sollevare il dibattito su come gli sconvolgimenti metereologici, in una qualsiasi delle principali aree di produzione alimentare mondiale, potrebbero avere effetti devastanti sulle imprese e sulle comunità di tutto il mondo».
In particolare, i principali risultati del rapporto evidenziano che una combinazione di soli tre eventi meteorologici catastrofici (l’impatto di El Nino, la diffusione della ruggine del frumento in Russia e le temperature più calde in Sud America) potrebbe portare a un calo del 10% nella produzione globale di mais, dell’11% nella produzione di soia, del 7% della produzione di frumento e del 7% nella produzione di riso. I prezzi del grano, del mais e della soia potrebbero aumentare fino a quattro volte rispetto ai livelli medi registrati durante i 20 anni precedenti allo shock dei prezzi agricoli mondiali del 2007 – 2008. I prezzi del riso potrebbero aumentare del 500%.
Lo scenario indica che questa serie di eventi potrebbe potenzialmente scatenare rivolte per il cibo che scoppierebbero in aree urbane di tutto il Medio Oriente, Nord Africa e America Latina, generando una più ampia instabilità politica con effetti a catena per una vasta gamma di imprese.
E mentre le scorte di materie prime potrebbero beneficiarne, l’impatto economico complessivo dei prezzi dei generi alimentari, in combinazione con l’aumento dell’instabilità politica, porterebbe a gravi ripercussioni sui mercati finanziari. Lo scenario indica che i principali mercati azionari europei potrebbero perdere il 10% del loro valore e il 5% per quanto riguarda i mercati azionari degli Stati Uniti.
LE IMPLICAZIONI PER GLI ASSICURATORI – Secondo il rapporto dei Lloyd’s, uno shock sistemico all’approvvigionamento alimentare globale potrebbe innescare delle richieste di risarcimento significative tra più classi di assicurazione, tra cui (ma non limitate a) il terrorismo e la violenza politica, il rischio politico, l’interruzione di attività, la marina e l’aviazione, l’agricoltura, la Rc del prodotto e il richiamo e la responsabilità ambientale.
Il settore assicurativo, si legge nel report, è in grado di «dare un importante contributo al miglioramento della capacità di recupero e alla sostenibilità del sistema alimentare globale, incoraggiando le imprese a riflettere sulla loro esposizione al rischio in tutta la catena di approvvigionamento alimentare e fornendo prodotti innovativi di trasferimento del rischio per migliorare la resistenza globale agli shock sistemici del sistema alimentare». Gli assicuratori hanno anche bisogno di «collaborare con i ricercatori al fine di sviluppare modelli in grado di rilevare non solo gli effetti fisici di eventi estremi, ma anche i loro vari impatti economici e sociali. Questo è il prossimo passo necessario per sviluppare la comprensione degli assicuratori per quanto riguarda i rischi complessi». (fs)
© RIPRODUZIONE RISERVATA