Il segretario generale dell’Ivass ha parlato anche di questo nel corso del suo intervento alla convention Venti23 di Claim Expert.
Nell’ambito del suo intervento alla convention Venti23 di Claim Expert (che si è svolta lo scorso 26 maggio a Lecce) sul tema delle assicurazioni agricole, Stefano De Polis, segretario generale dell’Ivass, ha focalizzato l’attenzione anche sul ruolo delle polizze agevolate nel contesto della nuova politica di gestione del rischio in agricoltura.
«Il Piano di Politica agraria comunitaria (Pac) 2023-2027 ha destinato agli strumenti agevolati per la gestione del rischio in Italia fondi per circa 3 miliardi di euro, allargando a 700.000 il numero degli imprenditori agricoli coinvolti», ha affermato De Polis. «L’ampliamento delle aziende ammesse ai programmi agricoli pluriennali contribuirà a diffondere l’utilizzo e il progressivo miglioramento dei Piani assicurativi individuali (Pai) che le singole aziende devono redigere per accedere ai contributi pubblici. La diffusione nel settore agricolo di pratiche di risk management, estese anche ai cambiamenti climatici, è di grande importanza per selezionare le misure di prevenzione e gestione dei rischi più efficaci: dalla mappatura dei rischi e delle vulnerabilità ai sistemi di allarme rapido; dalle infrastrutture protettive alla gestione delle risorse naturali e alle assicurazioni. In linea con la Tassonomia Esg Ue, le compagnie italiane, nel definire i premi delle polizze, dovranno considerare i dati contenuti nei Pai e le politiche di mitigazione dei rischi messe in atto dagli assicurati e, in fase di vendita, dovranno informare adeguatamente le aziende sulle azioni di prevenzione e mitigazione dei rischi in grado di influire sui termini e le condizioni della copertura assicurativa. Tutto questo contribuirà alla riduzione dei prezzi delle polizze assicurative».
Il segretario generale dell’Ivass ha ricordato come, a marzo scorso, il decreto attuativo del Piano di gestione rischi in agricoltura (Pgra) abbia previsto, come principale novità, la partecipazione obbligatoria di tutte le aziende agricole che percepiscono aiuti pubblici al Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei rischi catastrofali, il cosiddetto Fondo AgriCat. «Il Fondo che è alimentato con un prelievo del 3% sui contributi ricevuti e a regime dovrebbe avere una dotazione annua di 350 milioni di euro, costituirà un primo livello di copertura contro gli eventi climatici estremi causati da gelo e brina, alluvione e siccità», ha sottolineato De Polis. «Proprio al fine di incentivare il ricorso alle polizze agevolate, nel Piano di gestione dei rischi in agricoltura 2023 è stato innalzato del 5% il limite di indennizzo del Fondo AgriCat per gli agricoltori che stipulano per la prima volta una polizza assicurativa. La normativa poi, sempre nell’ottica di incentivare l’utilizzo dell’assicurazione e di estendere le coperture, non pone nessun divieto riguardo alla possibilità per gli agricoltori di stipulare polizze ordinarie integrative di quelle agevolate».
Il Pgra, ha aggiunto De Polis, «richiama esplicitamente anche la possibilità di operare tramite polizze parametriche sperimentali basate su tecnologia digitale, e gestite all’interno di blockchain, garantendo la certificazione dei dati e agevolando i controlli pubblici. L’obiettivo è quello di rendere disponibili nel mercato nuovi contratti digitali, più efficienti e in grado di facilitare l’intero processo: dalla sottoscrizione della polizza agevolata tramite smart contract, all’indennizzo finale più semplice e rapido essendo definito a priori al verificarsi dell’evento».
Fabio Sgroi
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