Il trend è stato analizzato da S&P Global Ratings in un report. Ecco che cosa è emerso…
L’attività di riassicurazione globale per gli eventi catastrofali continua a registrare una correzione dei prezzi a seguito di sei anni di perdite elevate. Non solo. La propensione al rischio catastrofale continua a variare, con oltre la metà dei primi 20 riassicuratori globali che hanno mantenuto o ridotto la propria esposizione alle catastrofi naturali durante i rinnovi di gennaio 2023, nonostante il miglioramento delle condizioni tariffarie e l’aumento della domanda.
Sono alcune delle evidenze emerse in un report di S&P Global Ratings che ha analizzato l’andamento dell’attività di riassicurazione globale per gli eventi catastrofali.
S&P prevede che i primi 20 riassicuratori globali impiegheranno più capitale nell’ambito del rischio catastrofale nel 2023 e nel 2024 a causa della «continua e solida» domanda da parte dei cedenti, mentre l’aumento dei costi di retrocessione potrebbe indurre i riassicuratori «a cedere meno rischi».
Parallelamente, il miglioramento dei margini di sottoscrizione e l’aumento dei rendimenti degli investimenti, uniti a una capitalizzazione ancora solida (anche se inferiore a quella dell’anno scorso), forniscono «un ulteriore rinforzo contro gli shock eccezionali».
Per il 2023 S&P prevede che l’ambito delle catastrofi naturali contribuirà per circa 2,5 punti percentuali al rendimento del Return on Equity (Roe) dei primi 20 riassicuratori globali, se le perdite rimarranno all’interno dei budget annuali, il che secondo S&P si tradurrebbe in danni assicurati annuali per catastrofi naturali pari a circa 85 miliardi di dollari per l’intero settore assicurativo. (fs)
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